di Antonietta Mastrangelo
Grazie al supporto dell’intelligenza artificiale oggi è possibile l’identificazione e la classificazione di alcune malattie, come i tumori, mediante la gestione di banche dati di immagini radiologiche. Ne parla MeteoWeb
Grazie al supporto dell’Intelligenza Artificiale attualmente è possibile identificare e diagnosticare alcune malattie come i tumori ad esempio, mediante la gestione di banche dati di immagini radiologiche, attraverso la realizzazione di piattaforme e device dedicati, applicabili all’areadella diagnostica, della terapia e della prevenzione praticata in larga scala,un utilizzo che comporta tra l’altro, una significativa riduzione dei costi, attraverso una riaggregazione dei servizi.
A tal propositovenerdì 14 dicembre al convegno “Artificial Intelligence and Health”, il tema al centro riguarderàle future applicazioni della robotica e dell’intelligenza artificiale,iniziativa promossa dalla Fondazione Francesco Balsano al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma.
Interverranno i principali esperti del settore, per confrontarsi sulle applicazioni nel campo della tutela della salute.
Alcuni tra i più importanti progetti che stanno supportando le equipe mediche nella diagnosi e nel predisporre trattamenti efficaci e personalizzati prende il nome di “DeepMind” di Google e consiste in una piattaforma capace di elaborare centinaia di migliaia di informazioni mediche in pochi minuti,grazie alla tecnica algoritmica del “Machine Learning”.
Molto utilizzata nel campo medico vi è poi Ibm, che con il suo sofisticato programma Watson è entrata stabilmente nelle corsie degli ospedali.
Tale programma ha lanciato anche il progetto “WatsonPaths”,in collaborazione con la Cleveland Clinic Lerner College of Medicine of Case Western Reserve University, che prevede l’uso di 2 tecnologie informatiche cognitive che possono essere adottate da Watson.
Queste permettono ai medici di prendere decisioni informate e accurate in modo più rapido e di raccogliere dati dalle cartelle cliniche elettroniche.
Ibm ha inoltre sviluppato, in collaborazione con Pathway Genomics, un’interessante “app” che, analizzando la storia clinica e le informazioni genetiche del paziente, è capace di valutare il rischio di sviluppare una patologia nel prossimo futuro(analisi predittiva).
Questa applicazione fornisce inoltre, consigli e suggerimenti su come migliorare la dieta e lo stile di vita.
L’Intelligenza Artificiale applicata alla salute umana presenta nuove importanti sfide professionali e pone cruciali interrogativi, anche di natura etica, ovvero fino a che punto è possibile assicurare la sostenibilità tecnica e morale del processo di sostituzione della macchina all’uomo?
Per Bruno Siciliano, ordinario di Automatica all’Università di Napoli Federico II e direttore del Centro interdipartimentale di chirurgia robotica (Icaros) dell’Ateneo fridericiano, dare fiducia nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale rappresenta una priorità, soprattutto in ambito della chirurgia mini invasiva assistita dai robot e computer.
A tal propositol’intelligenza artificiale si pone a supporto dell’operatore in fase d’intervento, per ovviare ai rischi che potrebbero comportare danni ai tessuti o ad una imprecisa esecuzione di alcuni compiti, dovuti ad una perdita di sensazione tattile o ad una ridotta percezione visiva come nel caso della gestione di una sutura, commenta il dr. Siciliano.
E’ dunque per ovviare ai limiti umani, che la ricerca va nella direzione di aumentare l’autonomia del robot.
Il sistema da Vinci, rappresenta in tal senso un esempio di ausilio robotico a supporto del chirurgo;presente in sala operatoria è composto di due parti principali: quella che esegue materialmente l’intervento sul paziente e quella che grazie a uno schermo in 3D, permette al chirurgo di guidare i bracci sui quali sono montati gli strumenti.
In questo caso come in altri, la chirurgia robotica non ha il fine di sostituire il chirurgo che in ogni caso, resta l’unico responsabile in termini etici e legali dell’esecuzione dell’intervento operatorio.
La sfida del futuro, nel rapporto tra tecnologia ed etica, consiste proprio nella ricerca di un equilibrio tra lo sviluppo crescente dell’autonomia dei sistemi robotici, l’autonomia morale e l’assunzione di responsabilità degli esseri umani.
In sintesi: in campo medico non si può non parlare di Intelligenza Artificiale, sottolineando al tempo stesso quanto il progresso scientifico proprio in ambito chirurgico, si misuri anche dall’integrazione tra la conoscenza e l’utilizzo delle tecnologie, a cavallo tra intelligenza artificiale e robotica.