Negli ultimi anni, l’informatica e la geolocalizzazione hanno semplificato notevolmente il compito di chi sta al volante; siamo, però, solo all’inizio di un processo di trasformazione che nel giro di qualche anno rivoluzionerà il settore automobilistico e renderà superflua l’azione stessa di guidare.
Informatica e automobili
Appena quindici anni fa, era impensabile che un conducente d’auto che non riuscisse a trovare un luogo potesse ricorrere ad ausili informatici: le uniche risorse erano le mappe e l’aiuto dei passanti, ed entrambe queste cose potevano non essere immediatamente disponibili. Adesso, per i “guidatori smarriti” esistono i navigatori satellitari, gli smartphone con Google Earth. ecc. Ma la tecnologia non si ferma certo qui, e negli anni a venire promette una nuova sorprendente rivoluzione: le macchine che vanno da sole, senza necessità di alcun guidatore.
Sperimentazione
Da un po’ di tempo, la stessa Google sta lavorando su quest’innovazione, e le prime macchine driverless hanno già fatto molta strada: 300000 miglia, di cui 50000 senza alcun intervento da parte di un umano. Tali esperimenti sono stati compiuti in California e in Nevada, che hanno entrambi autorizzato la circolazione di tali veicoli purchè abbiano a bordo un umano con patente. Google pensa che fra al massimo cinque anni i veicoli driverless saranno in grado di circolare autonomamente nelle città e che nel 2040 non sarà più necessario avere la patente.
L’automobile per tutti
E’ chiaro che tale innovazione incrementerebbe in modo esponenziale il grado di autonomia dei disabili che con le attuali tecnologie non sono in grado di guidare: magari un giorno per andare da un posto all’altro sarà sufficiente digitare l’indirizzo di destinazione – o meglio, solamente le prime lettere di esso. Su Youtube si può vedere un video dove un’automobile driverless consente ad una persona non vedente di andare a fare la spesa in piena autonomia. E’ normale che l’idea delle macchine che si guidano da sole possa generare un po’ di scetticismo nella gente comune, secondo gli esperti però tale idea non renderà le strade più pericolose, ma più sicure: i sistemi che verranno messi a punto sbaglieranno molto più raramente di noi umani. Già in fase sperimentale, le automobili di Google si stanno rivelando più che affidabili: fino ad ora esse hanno dato luogo ad un solo incidente,che si è verificato in un momento in cui alla guida c’era un umano.
Come funzionano
Le automobili senza conducente sono pilotate da un computer che riceve le informazioni sullo spazio circostante da sensori radar e telecamere piazzati sulla carrozzeria dell’automobile. Esso elabora tali informazioni, stabilisce momento per momento dove si deve dirigere l’automobile e invia le relative istruzioni a volante e a freno. Senza dubbio, quando queste automobili diventeranno di uso comune, la tecnologia avrà alleviato l’uomo da un’incombenza, e da una responsabilità, non indifferente.