Le grandi città affidano alle app la propria comunicazione ed i propri servizi: pregi e difetti
Comunicazione sempre più 2.0 per le metropoli, con app d’informazione e di servizio per cittadini e city users. Ma qual è l’approccio vincente per una Smart PA? La domanda se la pone il blog di Ninja Marketing, la maggiore agenzia italiana di marketing on line.
L’approccio di Ninja nella sua analisi di questo mercato in crescita, che prende in considerazione le app di diverse città europee, è, in una city app, cosa non può mancare, cosa ci dovrebbe essere ma non sempre c’è e cosa ci dovrebbe essere ma hanno solo in poche.
Nella prima categoria, le mappe ed i punti d’interesse della città, quindi ospitalità, ristorazione, servizi, trasporti e tutto quanto è utile a chi vive la città. Poi, dal punto di vista turistico, la presenza di foto e video gallery per la promozione territoriale, ed un motore di ricerca per trovare facilmente tutte le informazioni, è la dotazione minima.
Quello che manca spesso è l’interazione, il modo in cui l’app non è una versione digitale di una guida turistica: l’assenza di social o di geo-localizzazione per la promozione delle attrazioni.
In particolare, non è regola la creazione di un elenco di luoghi preferiti da visitare o quella di condividere foto o commenti in funzione di promozione social e, infine, il tracciamento gps per essere guidati lungo i percorsi nelle vie delle città.
Ma cosa ci dovrebbe essere per far diventare le app indispensabili per cittadini e turisti?
L’innovazione, in questo senso, va dalla proposta di veri e propri percorsi turistici attraverso la città con la geo-localizzazione e realtà aumentata o l’elenco real time degli eventi da non perdere o delle notizie e delle iniziative in corso, fino ad arrivare ad informazioni sullo svago e la vita notturna, il meteo locale e su progetti specifici per il cittadino o il turista come ztl, bike-sharing ed altro.
Tra quello che manca, e come rilevato anche da Ninja e secondo il nostro punto di vista, le informazioni sull’accessibilità dei punti d’interesse e dei servizi. Un’assenza che si fa sentire.