L’importanza degli Ambulatori sociali
Le cure mediche sono considerate ormai da molti italiani un lusso che non si possono permettere, se non quando strettamente necessarie: lo dimostra il caso recente della ragazza di Palermo, morta per un ascesso trascurato a un dente, sintomo di un fenomeno in espansione.
La povertà sanitaria riguarda oggi molte persone che, non potendo aspettare i lunghi tempi di attesa del servizio sanitario nazionale, si rivolgono sempre più ai servizi gratuiti offerti dalle varie associazioni, all’inizio pensati quasi esclusivamente per gli immigrati.
Cosa sono gli Ambulatori sociali
Si tratta degli Ambulatori sociali, che da anni forniscono tutte le cure essenziali ed i farmaci da banco indispensabili, provando così a supplire alla mancanza di un’assistenza pubblica. Gestiti da associazioni religiose e non e spesso portati avanti con il contributo di volontari, sono presenti in modo particolare nelle grandi metropoli, ma anche in realtà di provincia.
Le strutture in Italia
A Milano vi sono il poliambulatorio Fratelli di San Francesco, che offre visite specialistiche ed odontoiatriche, ed il poliambulatorio del Centro di solidarietà San Martino con la struttura odontoiatrica. A curare i malati sono medici volontari in pensione.
L’ambulatorio sociale di San Giorgio in Bosco nel padovano, si avvale della collaborazione tra amministrazione comunale, Ulss 15 e l’associazione Territorio e Vita.
In Liguria è nata la Rete Sanitaria Ambulatoriale Sociale, Cooperativa Sociale di servizi alla salute che si serve di diversi centri diagnostici a prezzi bassi.
A Roma vi sono l’ambulatorio della Caritas, vicino a san Paolo, e quello della comunità di Sant’Egidio in via Anicia a Trastevere, che cercano anche di inserire le persone in un contesto sociale più ampio. Ma anche l’ambulatorio infermieristico di Anteas a Centocelle e l’ambulatorio odontoiatrico dei Comboniani, che a Roma fornisce circa duemila prestazioni l’anno a persone da tutto il mondo.
Nel resto del Paese esistono vari esperimenti a livello locale, come in Emilia, Toscana e Calabria, legati alle reti delle associazioni o delle cooperative sociali.
Infine si muove per le strade di Roma e Firenze il Camper per i diritti di Medu (Medici per i diritti umani), progetto rivolto in particolare ai senza fissa dimora, stranieri ed italiani.