Nasce la prima applicazione dedicata alla prevenzione della violenza e delle situazioni di pericolo vissute dalle donne.
“Siamo sicure!” è un’applicazione per smartphone sviluppata da una società con il patrocinio del Comune di Firenze, con relativo decalogo dei “comportamenti ritenuti sicuri da adottare per prevenire e contrastare situazioni di pericolo e potenziale violenza”. Una donna esce di casa e deve ricordarsi di: “Stare attenta al livello di illuminazione delle strade e alle persone raggruppate senza un apparente motivo”, “notare l’atteggiamento delle persone nei locali, cercare le eventuali uscite”, “verificare di non avere qualcuno alle spalle quando si avvicina al portone di casa”, “fare sport per poter essere pronte alla fuga”, “guidare sempre con la sicura abbassata e sui treni o in metro evitare gli scompartimenti vuoti…”. In altre parole, lo stupratore o l’aggressore non ha niente a che fare con le proprie azioni e scelte, sono le tue azioni e le tue scelte che devono essere vigilate. Quella che viene disegnata è la violenza perpetrata esclusivamente da estranei, ma purtroppo la maggior parte della violenza subita dalle donne proviene da persone che loro conoscono. I due terzi, per essere più precisi. Sono due terzi composti da parenti, amici, colleghi, partner o ex partner, che picchiano e violentano in situazioni assai più comode e premeditate della strada buia o dell’incontro occasionale in metropolitana
C’è comunque la possibilità di lanciare un allarme sonoro, di accendere una torcia, di chiamare il 112 o un altro numero di emergenza che si è memorizzato, di inviare un sms con la propria posizione. L’applicazione è gratuita e l’idea è di Telefono Rosa – un’associazione pioniera nel campo del contrasto alla violenza di genere. Contiene dei consigli di ordine generale come: “Stare attenta al livello di illuminazione delle strade, evitando le vie deserte”, “stare attenta alle persone raggruppate senza un apparente motivo”, “notare l’atteggiamento delle persone nei locali, cercare le eventuali uscite, munirsi di oggetti di difesa come uno spray urticante, una penna o un mazzo di chiavi” e “tenere la guardia alta soprattutto nelle attività di routine durante le prime ore della mattina o la sera tardi”, “verificare di non avere qualcuno alle spalle quando si avvicina al portone di casa, non attardarsi ad entrare magari cercando nella borsa le chiavi”.
L’app ha creato perplessità in parte del mondo dell’associazionismo femminile che consiglia di concentrarsi sui potenziali aggressori e non sulle potenziali vittime, ed investire nell’educazione al rispetto.