Come il Web 2.0 ha cambiato il volto del terzo settore in Italia
La rete fa bene al sociale. Lo dice il Rapporto 2013 “Il Non Profit in Rete” della Fondazione ITHINK, che disegna un inedito identikit del sociale italiano on line.
Un’evoluzione rapida, a partire dal 2011, anno in cui uscì l’e-book “Social network per il non profit”, di Roberto Marmo e Cristina Berta, e ancora si pensava che i social-network fossero un passatempo per ragazzini.
Oggi, dice il Rapporto, superati i preconcetti iniziali ma con ancora con qualche esitazione, il terzo settore è presente con successo sui social network per comunicare i propri progetti, raggiungere le persone, coinvolgerle e mantenerne vivo l’interesse ed il sostegno.
Grazie alla sua economicità e la semplicità con cui si può gestire la presenza on-line, il web è divenuto uno strumento di lavoro essenziale per associazioni ed onlus, che possono pubblicare e condividere tempestivamente e con continuità materiale che documenta le proprie attività.
Una produzione sempre più sofisticata, fatta di report, ma anche di video e foto, che testimonia istante per istante gli obiettivi raggiunti grazie ai sostenitori raccolti attraverso il web ed adatta ad essere pubblicata anche sui social network, dove la pagina istituzionale consente un dialogo continuo e trasparente con tutti i “fan”.
A farla da padrone è soprattutto Facebook, ma pochi, a quanto sembra, utilizzano il pulsante “donare”, introdotto dalla piattaforma per la raccolta fondi per progetti no profit.
In Italia, infatti, rispetto ad altri Paesi il terzo settore mostra ancora molta timidezza rispetto alle opportunità offerte dal crowdfunding.
Insomma, sul web per il no profit ci sono ancora spazi di crescita, ma la rapidità con cui si è adattato al nuovo habitat virtuale promette bene per il futuro e ci fa capire come i social network siano diventati un luogo ove s’incontrano e si confrontano persone, idee, bisogni e problemi reali ed uno spazio di lavoro condiviso e collaborativo per l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico e sociale.