I dati dell’Inail sugli infortuni delle donne nei luoghi di lavoro
Secondo lo studio dell’Inail sugli infortuni sul lavoro delle donne, tra il 2008 ed il 2012 il numero degli infortuni sarebbe diminuito del 12,8%. Nello stesso arco di tempo, però, l’incidenza dei casi che hanno coinvolto le donne, rispetto al totale degli incidenti, è aumentata di quasi cinque punti percentuali, passando dal 28,6% al 33,3%, a fronte di un aumento dell’occupazione femminile pari all’1,3%.
Infortuni in itinere
Particolarmente alte sono le quote degli infortuni avvenuti nel corso del tragitto casa-lavoro e viceversa. Si parla del 18,3% contro l’8,4% per gli infortuni in complesso, arrivando addirittura al 54,5% contro 22,0% per gli infortuni mortali. Dunque un sesto delle denunce effettuate dalle donne riguardano infortuni in itinere, mentre per gli uomini il rapporto è di una su dodici.
Fasce di età colpite
La fascia di età più colpita dagli infortuni è quella compresa tra i 35 ed i 49 anni con 96.448 casi (il 44% del totale degli infortuni rosa). Il 33,6% riguarda lavoratrici. Nel maggior parte degli episodi la parte lesionata è la mano (20% contro il 28% degli uomini). Seguono la colonna vertebrale (13% contro il 10% degli uomini), la caviglia (11% contro 7%) e il ginocchio (10% contro 8%).
Le malattie professionali
Nel 2012 le malattie professionali che hanno più colpito i lavoratori, sia uomini che donne, sono le malattie osteo-articolari e muscolo tendinee: le denunce per queste patologie sono il 61% delle denunce emesse dagli uomini (12 mila) e l’87% di quelle espresse dalle donne (14 mila).
Al contrario degli infortuni che continuano a scendere, le malattie professionali hanno continuato a crescere per stabilizzarsi nel 2012.