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L’importanza dei New Media

New Internet e New Media
New Internet e New Media

È merito del New Internet se il mercato complessivo dei media (in calo del 5% nel 2013 rispetto all’anno precedente) ha ricevuto una scossa. Quell’internet che sta crescendo parallelamente a quello di base dei browser, quello dei dispositivi smart. Un comparto che nell’anno appena concluso ha portato ad una crescita dell’intero settore del 18% rispetto al 2012 arrivando ad un valore di quasi due miliardi di euro. È quanto spiega l’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano durante il convegno che si è tenuto alcuni giorni fa dal titolo Internet Media: verso i 2 miliardi di euro grazie a Mobile, Video, Social e Data-driven Advertising tenuto al Campus al Campus Bovisa di Milano.

Cosa sostiene la ricerca

La ricerca spiega che sono sette i fattori principali che hanno contribuito alla crescita di questo comparto tecnologico. I primi tre sono rappresentati dagli stessi dispositivi senza i quali la diffusione del New Internet avrebbe avuto un impatto minore: gli smartphone, i tablet e le Smart Tv. Gli altri quattro sono i Social Network, le App, i Video e i nuovi modi di generare ricavi. In poche parole i “modelli di revenue”: si tratta di modalità che consentono di guadagnare attraverso la vendita indiretta di App. Uno di questi è senza dubbio l’advertising, la pubblicità che compaiono in modalità pop-up o banner sulle schermate delle Applicazioni (quelle che interrompono il gioco per esempio e permettono di tornare alla schermata principale solo dopo qualche secondo per intenderci). Anche il cosiddetto “freemium” è un modello revenue. Si tratta di quelle applicazioni gratis in un primo momento che però richiedono una somma di denaro, grande o piccola che sia, per accedere al contenuto completo e spesso senza pubblicità. Tra i vari modelli c’è anche la vendita di beni virtuali come l’acquisto di oggetti o funzioni per i programmi tipo Photoshop Mobile o vite nei giochi come Temple Run. Anche l’abbonamento dei servizi per la fruizione di musica e film in streaming è considerato un modello revenue.

La crescita nel settore media

Tornando ai fattori, il Politecnico di Milano nell’ultimo report ha inserito anche il Data-driven Advertising. Un servizio, del quale si avvalgono ormai le più importanti piattaforme (da Facebook a YouTube), che consiglia ai portali quali pubblicità si adattano meglio ad un dato utente. Per capirci meglio: se l’user guarda spesso video di corse automobilistiche o di auto in generale è assai probabile che sui banner l’internauta visualizzi pubblicità relative alle assicurazioni o a nuovi modelli di auto.
Nel 2013 questi singoli fattori hanno generato crescite importanti nel settore media: solo gli smartphone hanno portato 200 milioni di euro, crescendo del 1675 rispetto all’annoi precedente, i tablet 50 milioni, +94%; le Smart Tv 25 milioni di euro, +85%; le App 130 milioni, +120%; le pubblicità 100 milioni, +75%; i video 260 milioni, +37%; e modelli revenue 70 milioni, +43%. Crescite dovute ovviamente ad una sempre maggiore fruizione dei canali stessi. Il 75% degli intervistati ha dichiarato che mentre guarda la tv utilizza anche un altro device, magari per scaricare una di quelle oltre 30 app che in media vengono installate dagli utenti. L’82% degli internauti italiani, 27 milioni, ha un profilo attivo su un qualche social network e l’84% guarda video in rete. Sono proprio le fan page dedicate a programmi tv e quotidiani presenti all’interno dei social network a dare una spinta sostanziale al comparto dei media. Il 33% degli utenti che leggono una notizia pubblicata su Facebook si sposta infatti sul sito del quotidiano che l’ha diffusa.

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