Uno spiacevole episodio di intolleranza in una scuola italiana
Indubbiamente, la comunicazione web contribuisce ad intensificare la frequenza degli scontri fra le persone, anche perché le incomprensioni sono all’ordine del giorno e non sempre, dopo che si è scritto qualcosa, c’è la possibilità di chiarirsi. Nondimeno, a volte tramite il web le persone esprimono il peggio di sé, e delle proprie convinzioni. E’ quanto è successo in un Istituto Tecnico Sperimentale di Milano, dove i genitori di alcuni ragazzi, in una mailing-list a loro riservata, hanno scritto cose molto offensive nei confronti di una ragazza diciasettenne in carrozzina.
Il fatto
Infatti era successo che gli insegnanti della classe, a causa della cattiva condotta degli studenti, avevano deciso di cancellare delle attività di equitazione e di pattinaggio che erano state programmate. A piena conferma della loro scarsa maturità e disciplina, i ragazzi hanno cominciato a dare la colpa alla loro compagna disabile. Alcuni loro genitori hanno creduto a quello che dicevano, e hanno cominciato a scrivere delle mail molto spiacevoli. “La sua disabilità non può diventare un problema per tutta la classe”; “La madre metta quella ragazza in una scuola speciale, come si fa all’estero (sic!)” alcune delle frasi scritte. La mamma di questa ragazza è intervenuta nella discussione e, chiaramente, ha risposto a queste frasi in maniera molto animata. Alla fine sono intervenute alcune insegnanti a placare gli animi: esse hanno affermato di non credere che “che questo tema vada trattato via mail, ma sedendosi attorno a un tavolo, in modo civile” e hanno confermato che le attività sono state cancellate a causa del pessimo comportamento della classe, mentre la ragazza in questione è “un esempio di bravura ed educazione“. Da ciò si deduce che l’handicap della ragazza è soltanto fisico, e si può fare l’ipotesi che la ragazza sia oggetto dell’invidia dei compagni, come accade spesso ai “primi della classe”, disabili e non.
Cosa spiega l’episodio
Quest’episodio fornisce vari spunti di riflessione: sul razzismo e sull’intolleranza, non solo nei confronti dei disabili, che impregnano alcuni ambienti, e che purtroppo tendono a contagiare anche i più giovani; sul web come veicolo di espressione delle convinzioni più becere; sul bullismo scolastico, e sui genitori che spesso tendono a giustificare i comportamenti dei propri figli, prendendo magari come capro espiatorio il disabile o lo straniero di turno.