Una punizione esemplare, di quelle che non si dimenticano. Edmond Aviv, un attempato uomo di Cleveland( Ohio, USA) per anni era stato l’incubo dei suoi vicini di casa. Vittima delle sue pesanti angherie era una famiglia con ben quattro componenti disabili, tra i quali due bimbi afro-americani adottati. Ad Edmond per qualche ragione la diversità di queste persone dava fastidio, e le ha tormentate per anni con azioni ora crudeli, ora raccapriccianti. Ad esempio, quando i bimbi giocavano a palla per strada, lui gliela calciava il più lontano possibile. Più volte, Edmond ha messo in atto azioni di vero e proprio vandalismo: l’ultima volta la polizia ha trovato a casa sua un dispositivo congegnato apposta per soffiare kerosene nella proprietà dei vicini, e ha finalmente arrestato l’uomo. Egli è stato condannato dal giudice non solo a 15 giorni di prigione e a 100 giorni di servizio presso una comunità, ma anche ad andare in strada con un cartello “Io sono un bullo. Io me la prendo con bambini che sono disabili e sono intollerante con chi è diverso da me […]” e a rimanerci per molte ore. Una punizione forse poco tradizionale, ma che mortifica davanti all’opinione pubblica quest’uomo violento ed ignorante e che accende efficacemente i riflettori sui temi del razzismo e del bullismo.