Virtual assistant: non solo Siri, arriva Cortana

Due immagini di Cortana in azione
Due immagini di Cortana in azione (Fonte: microsoft.com)

Il nuovo assistente vocale di Microsoft fa il suo debutto e lancia la sfida al rivale Apple

È guerra nel settore mobile. L’ultimo fronte lo ha aperto la casa di Redmond con la presentazione, all’inizio di aprile, del nuovo sistema operativo Windows Phone 8.1. Ancora è presto per valutare le novità introdotte perché occorre che arrivi sul mercato, ma una su tutte ha guadagnato l’attenzione: si tratta di Cortana, il “Personal Digital Assistant” che, nelle intenzioni di Microsoft, dovrebbe competere con quello della casa di Cupertino ed introdotto già nel 2011, il notissimo Siri.

Le novità di Cortana

Se Siri dalla sua ha quasi 3 anni di esperienza nell’imparare a rispondere alle richieste di milioni di possessori di i-phone in tutto il mondo e numerosi aggiornamenti, Cortana, che prende il nome dall’aiutante olografico del videogioco Halo, promette importanti novità. Meglio della personalità virtuale di Apple, infatti, questo virtual assistant sarebbe in grado di contestualizzare le risposte in base alle domande precedenti e di “posizionarle” nel luogo dove esse vengono poste: ad esempio, se si chiede un ristorante di pesce sarebbe in grado non fa solo un elenco ma indica il più vicino con tutte le informazioni relative. Unica pecca della new entry in questa particolare sfida è invece la difficoltà di interagire con app di terze parti, punto di forza di Siri. Peccato di gioventù, è appena nato e molti aggiornamenti, come è accaduto per il rivale, lo aspettano in futuro e certamente arriveranno.

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La risposta di Apple

In attesa delle novità che saranno introdotte a giugno, con l’atteso lancio di iOS, la casa di Cupertino non è stata a guardare. Apple, confermando, quasi in contemporanea al lancio di Windows Phone 8.1, voci in circolo già da qualche tempo, lo scorso settembre ha acquistato l’inglese Novauris Technology, proprietaria di una tecnologia di riconoscimento vocale, NovaSystem, in grado di riconoscere e valutare non semplici sequenze di parole, ma vere e proprie frasi. Quindi Apple punterebbe al riconoscimento semantico della voce, minando così le possibilità di successo di Cortana come elemento distintivo e di novità del nuovo sistema operativo Microsoft.

Non solo il mobile si muove

Ma la guerra tra Apple e Microsoft è solo la punta dell’iceberg di un settore in fermento, quello della voice recogniction, che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante grazie all’aumento della potenza di calcolo e all’introduzione di nuovi sofisticati algoritmi in grado di riconoscere non solo le singole parole, ma anche la logica del loro significato in relazione al contesto in cui vengono pronunciate. Ci si avvicina dunque, sempre più, al riconoscimento semantico della voce, ovvero alla possibilità di parlare alle macchine in linguaggio naturale, come accade nel film Lei (Her), dove un uomo s’innamora, ricambiato, della voce e dell’intelligenza di sintesi del sistema operativo che si occupa di regolare ogni momento della sua vita quotidiana attraverso lo smartphone ed il personal computer. Arriveremo a questo punto?

Una voce nel futuro

Parlare agli oggetti, come il sistema di riscaldamento di casa o la lavatrice, per controllarne il funzionamento, come l’internet delle cose, ovvero gli stessi oggetti interconnessi tra di loro che dialogano e si scambiano dati, sembra ormai un futuro sempre più vicino. Soluzioni che, insieme al controllo gestuale, già introdotto in alcune televisioni di ultima generazione, potranno rendere la vita di tutti noi più facile e, soprattutto, semplificare le difficoltà quotidiane delle persone con disabilità, con una tecnologia per tutti.