Indietro invece che avanti
Negli ultimi anni il Parlamento italiano, anche sulla base di alcuni accordi e trattati internazionali, ha approvato varie normative in favore della mobilità delle persone disabili. Tali normative, però, sono ben lontane dal trovare attuazione: anzi, purtroppo recentemente in alcune grandi città sono stati fatti dei brutti passi all’indietro. A peggiorare la situazione sono state un po’ le difficoltà di bilancio, un po’ la mancanza di sensibilità verso determinate esigenze, un po’ società private che si sono insinuate nel sistema e sono riuscite a modificare i regolamenti a loro favore. Alcuni mesi fa avevamo parlato dell’incresciosa situazione del servizio di trasporto disabili a Roma: oggi parliamo delle normative che regolano i parcheggi per disabili a Firenze, che recentemente sono state peggiorate al punto di suscitare proteste molto vivaci.
A Firenze parcheggi disabili non più gratis
Fino al dicembre del 2013, infatti, le automobili munite di contrassegno per invalidi, quando i posti a loro riservati lungo le strade erano tutti occupati, avevano la possibilità di sostare gratuitamente nei parcheggi che per le altre persone sono a pagamento: una doverosa attenzione per chi utilizza l’automobile come unico mezzo di trasporto. Adesso, per quanto riguarda 15 parcheggi a pagamento su 58, quelli gestiti dalla società a partecipazione comunale “Firenze parcheggi” le regole sono cambiate. In quattro di questi parcheggi (S. Ambrogio, Parterre, Europa e Porta al Prato), adesso anche le automobili munite di contrassegno devono pagare, e negli altri è possibile parcheggiare gratuitamente solo in una zona delimitata, che in molti casi fa presto a riempirsi. Oltre al contrassegno, inoltre, è necessario essere in possesso di un’apposita tessera. A causa della nuova regolamentazione, quindi, i disabili fiorentini che si spostano in automobile si ritrovano spesso a pagare il parcheggio, e visto che il costo medio si aggira su 1 Euro/ora, questa novità indesiderata ha generato delle proteste molto accese.
La protesta delle associazioni
Il 31 marzo un gruppo di associazioni ha manifestato in Piazza della Signoria, sostenendo che le nuove regole sono illegittime e in contrasto con un Decreto del Presidente della Repubblica del 2012 sui parcheggi riservati ai disabili. Dario Nardella, il vicesindaco reggente di Firenze subentrato nel mese di marzo a Matteo Renzi, aveva dichiarato di essere d’accordo con la protesta, e, in una lettera, il Comune di Firenze ha chiesto alla società “Firenze parcheggi” di “riferire urgentemente in merito alle modalità attualmente adottate per regolare l’accesso dei possessori di contrassegno disabili nei parcheggi“. Alle associazioni, però, questa azione è sembrata poco incisiva: esse si aspettavano che il vicesindaco ponesse fine alla questione con un’ordinanza, e quindi il 18 aprile sono scese una seconda volta in Piazza della Signoria a protestare. Esattamente come per la questione del trasporto disabili a Roma, il Comune esprime la sua solidarietà, ma non si spinge fino a prendere misure energiche e risolutive: nel frattempo i disabili subiscono grossi disagi e le società di servizi fanno affari. “Non c’è sensibilità da parte di nessuno di aprire un’attività pensando anche a noi” commenta Patrizia Pepe dell’ AMNIC.