La denuncia di Emilio Gianni, presidente dell’Associazione elettromedicali di Assobiomedica
Sono il 40% le Tac a meno di 16 strati con più di 10 anni di età, oggi arrivano ad una definizione di 64 strati, presenti nelle strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate. Peggio ancora la situazione delle apparecchiature per la mammografia, che per il 66,8% sono convenzionali, ovvero analogiche, quindi con un età media ben oltre i 6 anni medi previsti per il loro ciclo di vita tecnologico, ed il dato di quelle per le radiografie toraciche, con l’84,7% vecchi di più di un decennio, con una modestissima percentuale di apparecchiature digitali di nuova generazione installate: solo 601 su 2.487.
Una situazione in peggioramento, secondo quanto rivela lo studio elaborato da Assobiomedica sulla base dei dati forniti, per il periodo 2011-2013, dalle imprese associate – che rappresentano la quasi totalità – sugli apparecchi diagnostici per immagini installati e in esercizio nelle strutture pubbliche e private convenzionate. I risultati dello studio sono preoccupanti perché “il sistema sanitario pubblico e privato convenzionato sta subendo un allarmante invecchiamento con possibili riflessi negativi sulla qualità dell’esame diagnostico e sulle implicazioni per il paziente”, ha sottolineato il presidente dell’Associazione elettromedicali di Assobiomedica Emilio Gianni presentando al Sirm 2014 – il congresso nazionale di della Società Italiana di Radiologia Medica – i dati raccolti.