La salute ai primi posti nei motori di ricerca
Si è svolto a Milano il “1° Italian Digital Health Summit”, tra le prime occasioni di discussione in Italia sul tema web e salute tra tutti gli operatori del sistema sanitario: aziende, istituzioni governative e associazioni di medici, farmacisti e a difesa del malato. L’evento organizzato stato patrocinato dal Ministero della Salute.
L’argomento “salute” è ai primi posti sui motori di ricerca e sui social network. Secondo l’indagine “Pharma Digital 2014” di Reputation Manager i cittadini online pongono principalmente domande (89%) mentre un 11% fornisce le risposte. Di questi ultimi il 72% è rappresentato da medici e il 19% da persone spesso senza una formazione scientifica che raccontano esperienze dirette. Questi scambi avvengono principalmente su forum (71%) e “portali tematici” (18%), meno su blog, siti aziendali o istituzionali e siti di opinioni e recensioni.
I siti istituzionali hanno un ruolo marginale in questo panorama e offrono informazioni meno facili e veloci da reperire. Secondo una rappresentante di Cittadinanzattiva “servono informazione e orientamento attraverso strumenti facilmente accessibili e fruibili, un linguaggio chiaro, semplice e immediato e la possibilità di confronto con professionisti competenti“.
Le persone oggi cercano dati e informazioni su Google sulle caratteristiche e gravità di una malattia, chiedono consigli su Facebook su come curarla e condividono esperienze su Al Femminile, Yahoo Answers e Medicitalia.
Il rischio di informazioni errate in rete
Tuttavia il rischio è quello di affidarsi a fonti inattendibili alimentando ipocondria o la diffusione di false informazioni. Sempre più spesso oggi capita che il paziente viene dal medico di base chiedendo di prescrivere un farmaco che ha letto online.
Forse dovrebbe essere il Ministero della Salute stesso a guidare il cambiamento attraverso “Linee guida per la comunicazione on line in tema di tutela e promozione della salute” Predisporre portali ricchi di informazioni è un buon punto di partenza e la presenza di un linguaggio istituzionale comprensibile prevenire il rischio di informazioni non corrette sulla salute.