Autismo, un libro per capire

Temple Gardin "il Cervello Autistico", òa copertina del ibro edito in Italia da Adelphy
Temple Grandin, “Il Cervello Autistico”, la copertina del libro edito in Italia da Adelphi

La scienziata Temple Grandin si racconta

Temple Grandin, scienziata e scrittrice affetta da autismo, nata nel 1947 a Boston, è diventata maggiormente conosciuta dopo che il neurologo e scrittore britannico Oliver Sacks raccontò la sua storia nel libro «Un antropologo su Marte». La Grandin ha spesso dichiarato che deve il suo successo nel lavoro all’autismo. È autrice di diversi libri come «La macchina degli abbracci. Parlare con gli animali», «Gli animali ci rendono umani» incentrati sulla sua attività a difesa dei diritti degli animali, e «Visti da vicino. Il mio pensiero su autismo e sindrome di Asperger» e «Pensare in immagini. E altre testimonianze della mia vita autistica».

La scrittrice, come molte persone autistiche, non ha in mente categorie, ma singoli oggetti in tutti i dettagli, come tante foto scattate. «Sono una visual thinker, penso per immagini. Il mio cervello è come Google: un motore di ricerca con un grande database di pagine web piene di foto».

Professore di Scienze animali alla Colorado State University e progettista di allevamenti studiati a partire dalle sue ricerche sul comportamento dei bovini, Grandin è stata diagnosticata autistica negli anni Quaranta, anni in cui della sindrome si sapeva pochissimo. Grazie a una madre che l’ha motivata non isolandola e a un professore di scienze del liceo, è diventata una persona di successo.

Autismo, un libro per capire

Il suo nuovo libro «Il cervello autistico» (Adelphi) Grandin contiene molti elementi autobiografici e anche l’apprezzamento per la tecnologia del neuroimaging ed è convinta che quanto più migliorerà questa tecnologia tanto più le valutazioni della malattia saranno precise.

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Nuovi test per l’autismo

Le risonanze sono ancora imprecise, ma la scienziata ha grande fiducia nell’HDFT (High Definition Fiber Tracking), una tecnica di scansione che segue le fibre cerebrali per lunghe estensioni. Usata per localizzare i traumi neurologici, tra qualche anno potrebbe essere disponibile negli ospedali anche per studiare l’autismo e individuare terapie.

Anche le tecniche predittive in gravidanza, di cui si è già parlato su Sociale.it potrebbero riservare buoni risultati in futuro, cui si uniscono test comportamentali precoci che permettono una diagnosi sempre più anticipata e terapie tempestive.

Un altro territorio promettente ma poco esplorato, secondo Grandin, è la ricerca sensoriale: è convinta che le persone autistiche siano molto più connesse col mondo esterno di quanto appaiano o di quello che pensiamo noi.

Autistic Pride Day al cinema Palazzo a Roma

Anche in Italia qualcosa si muove

Proprio qualche giorno fa abbiamo segnalato l’autistic pride day, un iniziativa promossa a Roma da Asperger Pride, un associazione di selfadvocacy esclusivamente autogestita ed autofinanziata da persone asperger in Italia, con l’obiettivo quello di promulgare la conoscenza ed incrementare la ricerca sullo spettro autistico, la condizione di neurodiversità e le varianti ad esse collegate