Approvata la riforma del Terzo Settore, impresa sociale e Servizio Civile

Terzo Settore
Terzo Settore, il governo vara la riforma

Via li libera del Governo al disegno di legge delega

La riforma del Terzo settore, impresa sociale e servizio civile universale è approvata. L’inter si conclude dopo che il Governo, a giungo, aveva lanciato una consultazione partecipata e allargata a tutto il mondo del non profit per definire le linee guida di riforma del Terzo Settore . Ora il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, hanno dato il via libera al Disegno di legge Delega del Governo per la riforma dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.

Ora tocca ai decreti attuativi

Nello specifico il comunicato stampa diffuso da Palazzo Chigi, scrive che “i decreti attuativi dovranno disciplinare la costituzione, le forme organizzative e di amministrazione e le funzioni degli enti privati che, con finalità ideale e senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, di valorizzazione della partecipazione e di solidarietà sociale, ovvero producono o scambiano beni o servizi di utilità sociale, anche attraverso forme di mutualità con fini di coesione sociale”.

Cosa cambia von la riforma del Terzo Settore

I decreti legislativi dovranno:
• riconoscere e garantire il più ampio esercizio del diritto di associazione e il valore delle formazioni sociali liberamente costituite quale strumento di promozione e di attuazione dei principi di partecipazione, solidarietà, sussidiarietà e pluralismo.
• riconoscere e favorire l’iniziativa economica privata, svolta senza finalità lucrative, diretta a realizzare in via principale la produzione o lo scambio di beni o servizi di utilità sociale o d’interesse generale;
• individuare le finalità non lucrative e le attività solidaristiche e di interesse generale che caratterizzano gli enti del Terzo settore;
• riorganizzare e semplificare il procedimento per il riconoscimento della personalità giuridica;
• definire forme e modalità di organizzazione e amministrazione degli enti ispirate ai principi di democrazia, uguaglianza, pari opportunità, partecipazione degli associati e dei lavoratori e trasparenza, nonché ai princìpi di efficienza, di correttezza e di economicità della gestione degli enti;
• prevedere il divieto di distribuzione, anche in forma indiretta, degli utili e del patrimonio dell’ente, anche in caso di scioglimento del vincolo associativo e di estinzione;
• definire criteri e vincoli di strumentalità dell’attività d’impresa rispetto alla realizzazione degli scopi istituzionali e introdurre un regime di contabilità separata finalizzato a distinguere la gestione istituzionale da quella imprenditoriale;
• individuare specifiche modalità di verifica e controllo dell’attività svolta;
disciplinare le modalità e i criteri dell’attività volontaria degli aderenti, nonché i limiti e gli obblighi di pubblicità relativi agli emolumenti e ai compensi;
• riorganizzare il sistema di registrazione degli enti attraverso la previsione di un registro unico del Terzo settore;

Il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi: la Riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale del servizio civile universale sono priorità del suo Governo

I decreti sull’impresa sociale

Per quanto riguarda l’impresa sociale i decreti legislativi dovranno prevedere:
• revisione dell’attuale disciplina dell’attribuzione facoltativa della qualifica di impresa sociale;
• qualificazione dell’impresa sociale quale impresa privata a finalità d’interesse generale avente come proprio obiettivo primario il raggiungimento di impatti sociali positivi misurabili, realizzati mediante la produzione o lo scambio di beni o servizi di utilità sociale, anche attraverso l’adozione di modelli di gestione responsabili e idonei ad assicurare il più ampio coinvolgimento dei dipendenti, degli utenti;
• ampliamento dei settori di attività di utilità sociale e individuazione dei limiti di compatibilità con lo svolgimento di attività commerciali diverse da quelle di utilità sociale;
• previsione di forme di remunerazione del capitale sociale e di ripartizione di utili nel rispetto di condizioni e limiti prefissati;
• razionalizzazione delle categorie di lavoratori svantaggiati tenendo conto delle nuove forme di esclusione sociale;
• disciplina delle modalità di attribuzione della qualifica di impresa sociale alle cooperative sociali e ai loro consorzi;
• possibilità per le imprese private con finalità lucrative e per le amministrazioni pubbliche di assumere cariche sociali negli organi di amministrazione delle imprese sociali, salvo il divieto di assumerne la direzione e il controllo;
• coordinamento della disciplina dell’impresa sociale con il regime delle attività d’impresa svolte dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

La riforma del Servizio Civile Universale

Per quanto riguarda il Servizio civile universale il disegno di legge delega prevede che i decreti legislativi vadano nella direzione di istituire un servizio civile universale finalizzato alla difesa non armata attraverso modalità rivolte a promuovere attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale della nazione, sviluppo della cultura dell’innovazione e della legalità nonché a realizzare una effettiva cittadinanza europea e a favorire la pace tra i popoli.

Sul sito del Governo sono disponibili, per ora, le linee guida.