Istat e Caritas hanno diffuso diversi rapporti sul nostro Paese
La povertà incombe sulle famiglie. Lo dicono Istat e Caritas che fotografano una situazione critica e densa d’interrogativi per il futuro nei loro ultimi rapporti sulla situazione economica e sociale del Paese
Istat, nel 2013 crescono le famiglie in condizione di povertà assoluta e povertà relativa
Secondo l’ultimo rapporto Istat, nel 2013 le famiglie in condizione di povertà relativa sono il 12,6% – detto in numeri, 3milioni e 230mila famiglie che non sono in grado di sostenere un livello di spesa mensile oltre i 972,52 euro – ed il 7,9% in povertà assoluta, ovvero che con una capacità di spesa inferiore agli 820,19 euro mensili nel caso risieda in un’area metropolitana del Nord, a 736,20 euro qualora viva in un piccolo comunes ettentrionale e a 546,36 euro nel mezzogiorno. Si tratta, nel primo caso, di almeno 10 milioni 48 mila persone, e di 6 milioni 20 mila nel secondo. Entrambe con una distribuzione più pesante nel mezzogiorno e tra le persone vicine ed oltre i 60 anni di età con famiglie di 2/3 elementi, mono-reddito, con capofamiglia operaio a bassa qualifica o artigiano. Complessivamente, dice il rapporto, sono oltre 16 milioni le persone in condizioni economiche e sociali critiche nel 2013: oltre un quarto della popolazione italiana. Famiglie in crisi economica, dunque, e l’incidenza della povertà cresce anche per i minori: 1 milione 434mila sono poveri in termini assoluti. Per gli anziani over 65: 888mila i poveri assoluti.
Il Rapporto Caritas
È disponibile anche il Rapporto Caritas 2014 sulle povertà «False Partenze», che scatta un’istantanea del fenomeno povertà da un’altra prospettiva: quella dell’esperienza di ascolto ed osservazione svolta dalle 220 Caritas diocesane diffuse sul territorio nazionale.
Il Rapporto analizza ed approfondisce i dati, le principali tendenze di mutamento, i percorsi di presa in carico e i progetti anti-crisi delle diocesi, le raccomandazioni in tema di politica sociale e coinvolgimento delle comunità locali. Ad oltre cinque anni dallo scoppio della crisi, si evidenziano situazioni non sempre uniformi di richiesta di aiuto e presa in carico da parte dei Centri di Accoglienza.Viene confermata la crescente presenza degli italiani, che in alcuni casi raggiungono la maggioranza assoluta, il ceto medio e altri gruppi sociali inediti sono sempre più coinvolti dalla povertà. Nel Rapporto è riportata anche una sintesi dei principali risultati della prima indagine nazionale sulla condizione di vita dei genitori separati, dove emerge soprattutto il legame tra rottura del rapporto coniugale ed alcune forme di povertà/disagio socio‐relazionale.
Infine, il Rapporto contiene, inoltre, un confronto con i risultati del secondo monitoraggio del Report sull’impatto della crisi economica nei Paesi deboli dell’Unione Europea, realizzato a cura di Caritas Europa. Nel Rapporto si parla anche delle iniziative anti‐crisi economica promosse e realizzate dalle Caritas e dalle diocesi italiane. Si tratta di una serie di attività per fronteggiare l’emergenza sociale, pressoché raddoppiate (+ 99%) e mirate all’assistenza, al micro prestito, all’orientamento ed all’inserimento lavorativo.