Per ogni contratto di lavoro subordinato all’impiego stabile
Assumere i detenuti conviene alle aziende. Per ogni contratto di lavoro subordinato di durata non inferiore al mese, infatti, spetterà all’impresa un credito d’imposta mensile pari a 516,46 euro.
Lo stesso bonus sarà concesso anche a chi svolgerà attività formative nei confronti di detenuti o internati, a condizione che la formazione porti poi all’assunzione del lavoratore o al suo impiego in attività lavorative gestite in proprio dall’amministrazione penitenziaria.
Lo prevede un decreto ministeriale firmato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, da convertire in legge, che punta a riunire sotto un unico regolamento le norme successive alla legge Smuraglia per favorire l’attività lavorativa dei detenuti finalizzata alla loro rieducazione e al reinserimento nella società. A quasi due anni dalla sua introduzione, trova attuazione, con il dm 87/2002 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 107 del 9 maggio, l’incentivo previsto dalla legge n° 193/2000.
Vi saranno oltre 30 milioni di euro (più di venti per il 2013 e 10 dal 2014) sotto forma di sgravi fiscali e contributivi per le imprese che assumono, per un periodo non inferiore a trenta giorni, lavoratori detenuti. Il credito di imposta mensile concesso alle imprese per ogni detenuto e internato assunto è di 700 euro per il 2013 e 520 euro dal 2014 fino all’adozione di un nuovo regolamento (per i lavoratori semiliberi gli sgravi previsti sono di 350 euro per il 2013 e 300 dal 2014).
Reinserimento sociale
Gli stessi sgravi fiscali sono previsti per le imprese che svolgono attività di formazione a detenuti o internati finalizzata alla loro immediata assunzione o all’impiego professionale in attività lavorative gestite dall’Amministrazione penitenziaria. Quanto agli sgravi contributivi, le aliquote dovute per la retribuzione corrisposta a lavoratori detenuti vengono ridotte nella misura del 95% fino all’adozione di un nuovo decreto ministeriale. “Questo provvedimento – dichiara il Ministro Orlando – è un tassello importante per l’attuazione del dettato costituzionale che assegna alla pena una funzione rieducativa e per orientare chi ha scontato la sua pena al reinserimento nel tessuto sociale ed economico-produttivo. I dati di esperienza dimostrano che l’effetto dell’inserimento sociale dei detenuti è un fattore fondamentale per la sicurezza dei cittadini”.