Con l’aiuto della progettazione e della stampa 3D ricostruite ossa facciali
Ricostruire un volto con la stampa 3D è possibile. Lo hanno dimostrato al Morriston Hospital, centro clinico collegato alla Facoltà di medicina della ABM University di Cardiff in Galles (Gran Bretagna), dove hanno utilizzato questa tecnologia su Stephen Power, un giovane vittima di un grave incidente incidente motociclistico, le cui ossa degli zigomi e delle orbite erano state gravemente danneggiate dall’impatto. Scopo dell’intervento restituirgli normali capacità visive e funzionali, grazie all’uso di protesi in titanio chirurgico realizzate con la scansione 3D del volto del paziente prima e dopo l’incidente e l’uso della stampa 3d per la loro realizzazione.
Un intervento all’avanguardia
Secondo il Professor Adrian Sugar, consulente per la chirurgia maxillo-facciale che fa parte dell’equipe operatoria intervenuta in questo caso, il paziente “aveva avuto un infortunio molto complesso e la ricostruzione delle ossa coinvolte richiedeva la realizzazione di diverse porzioni di ossa facciali. Essere in grado di realizzarle e di metterle di nuovo nella posizione corretta è di per se un complesso di esercizio tridimensionale”.
“Aveva senso – continua Sugar – progettare in tre dimensioni ed è per questo che la progettazione 3D e la successiva stampa 3D” sono state la scelta naturale nella realizzazione del modelli in ogni loro fase di lavorazione”. Dal punto di vista operativo, precisa ancora il chirurgo maxillo-facciale, sono stati utilizzate contemporaneamente due differenti metodologie per la realizzazione delle protesi, la prima attraverso “la progettazione di un modello virtuale su computer” e successivamente con “la progettazione del modello fisico”.
“Inoltre – sottolinea Sugar – abbiamo realizzato linee guida per ogni fase del processo chirurgico, non solo per tagliare l’osso, ma per riposizionare le ossa, ed inoltre avevamo le protesi personalizzate stampate in 3D. Senza questa tecnologia avanzata, l’intervento sarebbe stato a mano libera. Si dovrebbe indovinare sul momento cosa va fatto. La tecnologia ci permette di essere molto più precisi e di ottenere un risultato migliore per il paziente”.
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Con l’esperienza i costi dell’intervento si ridurranno
“Con l’esperienza possiamo ridurre i costi dell’intervento. Uno dei nostri obiettivi è infatti quello di rendere questo qualcosa che non sia solo alla nostra portata, ma a quella di qualsiasi chirurgo che si trovi ad affrontare questo tipo di intervento“, conclude Adrian Sugar. Il progetto è stato realizzato dal Cartis, Centre for Applied Reconstructive Technologies in Surgery, attraverso la partnership tra la Maxillo-Unit del Morriston Hospital e il PDR, The National Centre For Product Design + Development Research della Cardiff Metropolitan University. Dopo alcuni mesi dall’intervento, il paziente recupera velocemente ed riacquisito buona parte delle funzionalità compromesse dal trauma.