Le Stazioni italiane per l’inclusione

(Internet)
Uno degli Help Center operanti nelle stazioni ferroviarie italiane

Le Ferrovie hanno concesso spazi ferroviari per iniziative di supporto

Grave marginalità sociale presso le stazioni italiane nel Rapporto annuale 2013 dell’Onds, l’Osservatorio Nazionale sul Disagio Sociale, che fotografa la situazione nelle 13 realtà che aderiscono alla rete delle Ferrovie dello Stato Italiane insieme a organismi del Terzo Settore ed Enti locali. Lo scopo è quello del coordinamento degli interventi in favore delle persone con disagio. Per questo le Ferrovie hanno reso disponibili oltre 10.000 mq. di spazi ferroviari alle organizzazioni operanti territorialmente per il supporto delle diverse categorie.

Gli Help Center

I dati analizzati sono stati raccolti dagli sportelli di aiuto, gli Help Center, presenti in locali concessi in comodato d’uso gratuito da FS Italiane nelle stazioni di Chivasso, Genova, TorinoMilano, Bologna, Firenze, Pescara, Roma, Napoli, Foggia, Catania, Messina e BariOltre 25mila sono state le persone che hanno usufruito dell’assistenza degli Help Center della rete nel 2013. Sono stati 215mila gli interventi realizzati, in base al sistema di mappatura del disagio in tempo reale, la piattaforma Anthology, utilizzato da OndsRispetto al 2012 emerge la conferma della povertà sanitaria come elemento di criticità riscontrato pressoché ovunque nelle stazioni, per effetto di una graduale “disaffezione alla cura“. Nei prossimi mesi saranno aperti centri a Reggio Calabria, Pisa, Livorno, Prato, Pistoia e Trieste.

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Le Stazioni di comunità

Inoltre è stato firmato nel 2013 il protocolloSTazioni di comunità, intesa tra Rete ferroviaria italiana, CSVnet, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio al Volontariato, AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile, Legambiente e Legacoopsociali per l’utilizzo delle stazioni dismesse come spazi per progetti d’inclusione sociale. I diversi soggetti svilupperanno azioni innovative di sostegno dei soggetti deboli su tutto il territorio nazionale, ma anche attività di protezione civile, iniziative culturali e di valorizzazione storica e ambientale. Il protocollo ha una durata di quattro anni rinnovabili, i locali saranno ricavati in stazioni non più utilizzati per attività ferroviarie e concesse in comodato per fini sociali, su un totale di circa 1700 in tutta Italia.

Alla base ci sono anche i principi del progetto WORK in Station, promosso dalle Ferrovie dello Stato Italiane assieme alle Ferrovie francesi e belghe con l’obiettivo di utilizzare le stazioni per il reinserimento nel mondo del lavoro delle persone svantaggiate.

Per chi volesse approfondire, Redattore Sociale ha realizzato un reportage attraverso 12 stazioni, i cui locali sono stati concessi a diverse associazioni non profit. Un approfondimento sullo stesso tema anche sul portale dell’Inail per le diverse abilità superabile.it.