Un risultato dei ricercatori torinesi della Città della Salute – Ospedale delle Molinette
Mentre soprattutto su web e social la ricerca sulla Sla, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, fa parlare di se soprattutto per le secchiate ghiacciate e le nomine, da Torino arriva la possibilità di una diagnosi precoce. La ricerca è stata pubblicata il 13 agosto scorso sulla rivista scientifica Neurology, e potrebbe rappresentare un’autentica svolta nella cura di questa malattia neurodegenerativa.
I sintomi precoci scoperti con la Pet e l’uso di un liquido di contrasto
L’equipe coordinata dal professor Adriano Chiò, responsabile del Centro regionale Sla delle Molinette – già autore con la sua equipe di vari studi sulla natura genetica della malattia neurodegenerativa – e del suo collega Marco Pagani, ricercatore dell’Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione del Cnr. Attraverso una Pet, la Tomografia ad Emissione di Positroni, e l’uso di un biomarcatore comunemente utilizzato nell’imaging diagnostico, il F-2-fluoro-2-deossi-D-glucosio o F-FDG, sono riusciti ad evidenziare il metabolismo cerebrale in 195 pazienti affetti da Sla, rispetto ad un campione di controllo di 40 persone sane, analizzando con la pet 25 differenti aree corticali e subcorticali del cervello e del cervelletto. Per determinarne sensibilità e precisione, il test è stato successivamente allargato a a 51 aree cerebrali con campionatura in base a sesso ed età.
I risultati della ricerca
La ricerca ha riscontrato nel campione di pazienti affetti da Sla un ipometabolismo nella corteccia frontale, motoria e occipitale e un ipermetabolismo nelle aree centrali, temporali e nell’ippocampo rispetto alle persone senza sintomi. Il metodo diagnostico ha dimostrato, nei sottogruppi per sesso ed età, una sensibilità del 95% ed una precisione dell’83%. L’analisi comparata delle diverse aree cerebrali interessate dal test ha dimostrato nei pazienti con Sla una significativa relazione tra area centrale del cervello e la materia bianca nel tratto corticospinale.
[jwplayer mediaid=”4790″]
Le prospettive per il futuro
Grazie alla precisione e alla sensibilità dimostrate da questo metodo diagnostico nell’individuazione di queste specifiche disfunzioni metaboliche nelle persone malate di Sla, il test messo a punto a Torino apre prospettive per una diagnosi precoce della malattia neurodegenerativa e per terapie tempestive. “L’accelerazione e la maggiore accuratezza sono fondamentali sia per lo sviluppo di nuove terapie sia per l’accesso dei pazienti alle cure sperimentali”, spiega infatti Chiò. Fino ad oggi la diagnosi della Sla richiedeva complesse pratiche neurofisiologiche e lunghi periodi di osservazione. Il 21 settembre 2014 in Italia è la Giornata Nazionale per la lotta alla Sla Promossa da Aisla.