Per l’Aha: sigarette elettroniche potenzialmente pericolose ma forse aiutano a smettere di fumare
In Italia si discute se siano nocive, se vietarle al chiuso e si tassano per fare cassa. Negli Usa la sigaretta elettronica desta allarme ed anche, se con molta cautela ed altrettante avvertenze per via dei dati controversi, sembri un modo per smettere di fumare, si chiede di regolamentarle al pari degli altri prodotti a base di tabacco. La AHA – l’American Heart Association, l’Associazione statunitense per la lotta alle cardiopatie – per la prima volta si è pronunciata sulle e-cigarette, affermando che dovrebbero essere evitate, in quanto comunque prodotti a base di tabacco la cui vendita deve essere rigidamente regolamentata, soprattutto perché possono avvicinare i giovani al tabacco ed indurre l’abuso di nicotina. Senza nascondere anche, però, che gli studi esistenti indicherebbero che la sigaretta elettronica potrebbe essere l’ultima spiaggia per chi vuole smettere di fumare. È necessario infatti, secondo l’associazione, approfondire la ricerca sul loro reale impatto a lungo termine sulla salute prima di pronunciarsi su di esse in maniera definitiva. La raccomandazione è stata del resto rilasciata sulla base dei pochissimi studi realizzati sulla sigaretta elettronica.
In prima fila nella guerra all’industria del tabacco
“Negli ultimi 50 anni, 20 milioni di americani sono morti a causa del tabacco. Siamo intensamente impegnati – afferma Nancy Brown, CEO di Aha – nel prevenire che l’industria del tabacco renda dipendente un’altra generazione di fumatori. Recenti studi avanzano la preoccupazione che le sigarette elettroniche possano essere per i giovani la porta d’ingresso verso i prodotti tradizionali a base di tabacco e che normalizzino nuovamente il fumo nella società”.
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Dalla ricerca risultati controversi ed incompleti
Precisa però la stessa Aha che le poche ricerche esistenti, utilizzate per pronunciarsi sulle sigarette elettroniche, evidenziano talvolta dei risultati contraddittori, come minore nocività o il fatto che spesso chi ne fa uso smetta dopo qualche tempo di fumare. Occorre invece ricordare che i dati sono scarsi e non danno certezze su eventuali danni a lungo termine. “La gente deve sapere che le sigarette elettroniche non sono regolamentate – avverte Aruni Bhatnagar, un professore di medicina dell’Università di Louisville nel Kentucky che fa parte del pool di 10 esperti e ricercatori che ha stilato la raccomandazione di Aha – e ci sono numerose variabili di cui non conosciamo ancora nulla”. In particolare, soprattutto per chi si fa incantare dal marketing aggressivo e non regolamentato intorno a questi prodotti, occorre ricordare che “la nicotina è una sostanza chimica pericolosa e ad alto rischio di assuefazione – evidenzia Elliott Antman, medico e presidente di Aha – indipendentemente dal fatto se viene assunta attraverso sigarette tradizionali o altri prodotti a base di tabacco”.
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Un prodotto troppo recente per conoscerne i rischi
Create in Cina ed introdotte sul mercato per la prima volta nel 2003, la sigaretta elettronica ha visto una rapida impennata di vendite negli anni successivi, per arrivare ad oggi con oltre 465 marchi e più di 7560 aromi differenti disponibili on-line e nei negozi e l’inevitabile entrata in questo mercato delle grandi multinazionali del tabacco. Un mercato in espansione, con un fatturato che supererà, solo negli Usa, di 10 miliardi di dollari quello dei prodotti tradizionali a base di tabacco entro il 2017. Sotto la spinta di molte organizzazioni anti-tabacco, la FDA, la Food and Drug Amministation, nello scorso aprile ha proposto il divieto ai minori per le e-cigarette e di sottoporre il mercato ad una prima regolamentazione. Gli attivisti anti-tabacco, Aha in testa, vogliono però regole più stringenti, analoghe a quelle dei prodotti a base di tabacco tradizionali, soprattutto per impedirne la pubblicità e la vendita on-line che è particolarmente efficace con i più giovani, soprattutto con la proposta di gusti come chewing gum, caramello, cioccolato, frutta e menta in confezioni che ricordano quelle delle caramelle. La pubblicità del tabacco è stata vietata negli Usa nel 1971, ma le sigarette elettroniche fanno indiscriminatamente pubblicità su ogni media. Una recente ricerca sull’uso di tabacco tra i giovani della Cdc, il Center for Disease Control (l’organismo Usa per il controllo delle malattie), ha dimostrato che solo nel 2012, quasi 1 milione e 800mila ragazzi americani che frequentano scuole medie e superiori hanno provato la sigaretta elettronica e che il 76. 3 % di loro afferma di aver fumato anche sigarette convenzionali.
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Nel dubbio meglio evitarle
Non bisogna dimenticare, sottolinea infine l’American Heart Association, che dietro la pubblicità questi prodotti apparentemente innocui si nasconde sempre la minaccia della nicotina, una sostanza pericolosa che produce gravi danni cardiovascolari. Inoltre, non si sa che effetto abbiano gli additivi utilizzati – che, poiché le e-cigarette non sono regolamentate, non devono essere dichiarati dai produttori – e se ci sono possibili danni da fumo passivo. E di questi rischi potenziali, solo perché non ancora accertati sul lungo termine, non c’è nessuna indicazione sulle confezioni, come avviene invece per i prodotti da fumo tradizionali. Cinquanta anni fa per la prima volta un chirurgo lanciò l’allarme sui pericoli del tabacco: quanti anni occorreranno perché lo stesso accada per il tabacco 2.0?