La giornata mondiale della Sepsi
Sepsi, un vocabolo poco noto che indica tuttavia una malattia tutt’altro che rara. Si è celebrata da pochi giorni la Giornata Mondiale della Sepsi, malattia che ogni anno colpisce 20 milioni di persone nel mondo con un tasso di mortalità dal 25% al 40%. Ogni anno sono colpite in Italia 6.000 persone. Cos’è questa malattia di cui si sente parlare ancora troppo poco? La sepsi è un’infezione batterica disseminata,causata da un’infezione, nella maggior parte dei casi da batteri, ma a volte anche da funghi o protozoi (come la malaria). I pazienti che sopravvivono alla malattia, continuano a combattere con diversi sintomi seri. La prevenzione è la prima arma per combattere la malattia; pertanto occorre accrescere la sensibilità e la diagnosi preventiva per rendere più efficaci le cure, sottolinea l’Associazione dei Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) in occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia.
La AMCLI riferisce che “il dato italiano è sicuramente sottostimato, in quanto a livello europeo l’incidenza è di 90 casi su 100.000 abitanti”. Inoltre gli esperti affermano che l’incidenza è in costante aumento e si ipotizza che nei prossimi 20 anni i casi potrebbero raddoppiare, un serio problema dato che spesso la malattia è causata da batteri multi resistenti agli antibiotici. “Quanto prima viene somministrato l’antibiotico giusto, tanto maggiore è la sopravvivenza. Le indagini svolte nei laboratori di microbiologia clinica sono l’elemento determinante per la diagnosi di sepsi e per l’identificazione del corretto antibiotico da somministrare al paziente”, spiega Amcli.
Le manifestazioni della malattia
Cerchiamo di capire meglio come si manifesta la malattia. La sepsi, conosciuta anche come setticemia, è determinata dal passaggio nel circolo sanguigno di batteri provenienti da focolai infettivi presenti in varie sedi: il punto di partenza può essere rappresentato da otite, endocardite, ascessi, flemmoni, piaghe suppurate, infezioni di visceri cavi (empiemi della colecisti, cistiti ecc.), aborto oppure i batteri in questione possono provenire dall’ambiente esterno (in caso di ferite infette, o di interventi chirurgici). I vari tipi di sepsi possono essere provocate da diversi tipi di batteri: i più frequentemente in causa sono gli streptococchi e gli stafilococchi, più rari invece i meningococchi, gli pneumococchi, gli enterococchi, i colibacilli ed altri.
La sintomatologia può variare in rapporto a vari fattori: tipo del batterio in causa, sedi delle eventuali localizzazioni metastatiche ecc. Si manifesta con ascessi infettivi multipli diffusi a tutto l’organismo. I più comuni sintomi sono: febbre irregolare, accompagnata da brividi e sudorazioni, con cefalea, compromissione dello stato generale e ottundimento del sensorio o delirio, tachicardia e ipotensione, manifestazioni emorragiche cutanee e sottocutanee o eruzioni esantematiche, aumento del volume della milza. Gli esami di laboratorio mostrano un intenso aumento di leucociti neutrofili nel sangue. La sepsi rappresenta una frequente causa di morte dei soggetti immunodepressi per malattie tumorali o infettive, aids, soggetti trapiantati.