Esprimere il consenso alla donazione degli organi sulla carta di identità: sono già due anni che è nata la collaborazione tra Ministero della Salute, Centro nazionale trapianti e Federsanità Anci, ma non se ne parla a sufficienza. Questa esperienza, partita nella metà del 2012 come progetto-pilota a Perugia e Terni, è stata estesa dalla Regione Umbria a tutti i suoi 90 Comuni e si diffusa anche in Emilia Romagna. I numeri parlano di un successo, sono circa l’80% i cittadini che al momento del rinnovo dei documenti, interrogati sulla possibilità di opporre il consenso, hanno detto si.
Il quadro legislativo sulla donazione
Il quadro legislativo in vigore prevede la donazione regolata dalla legge 91 del 1999 sui prelievi e i trapianti di organi e di tessuti. La normativa introduceva il principio del silenzio-assenso informato: ogni cittadino doveva essere interpellato ed esprimere obbligatoriamente il proprio assenso o dissenso al prelievo degli organi, con una notifica dell’Asl. In caso di mancata risposta, si veniva riconosciuti come donatori. Per una serie di motivi la legge è rimasta in regime transitorio. Un decreto successivo ha stabilito il principio del consenso o dissenso esplicito, per cui a chiunque è data la possibilità (non l’obbligo) di dichiarare validamente la propria volontà. Ma come si può fare? Oggi è possibile riempire un modulo agli appositi sportelli delle Asl o delle Aziende ospedaliere, dal proprio medico di famiglia o anche sul sito del Centro Nazionale Trapianti. Oppure si può scrivere se si vuole o non si vuole donare su un comune foglio bianco, che riporti nome, cognome, data e luogo di nascita, data della dichiarazione e firma. O ancora, si può far risultare la propria volontà dalla tessera o da un atto olografo dell‘Aido (l’Associazione italiana donatori organi) o dal “tesserino blu” del Ministero della Salute. Nel 2008, un decreto aveva esteso ai Comuni la possibilità di ricevere le dichiarazione, previa convenzione con le Asl, ma di fatto era stato utilizzato molto poco. Nel 2010, il cosiddetto Decreto “Milleproroghe” ha aggiunto alle modalità già in vigore anche la dichiarazione all’ufficio anagrafe, legata alla carta d’identità.
Un possibile incremento di donazioni
La soluzione studiata e applicata nella Regione Umbria prevede due passaggi: quando un maggiorenne si rivolge allo sportello anagrafe del Comune per avere il documento di identità, l’impiegato lo informa della possibilità di inserire nel Sistema Informativo Trapianti (SIT) la dichiarazione sulla donazione di organi e tessuti. L’impiegato poi trasmetterà la dichiarazione di volontà al SIT. Nel nostro paese esiste una percentuale di opposizioni pari al 26,8% alla donazione di organi e tessuti. Il Centro Nazionale Trapianti ritiene tuttavia che si potrebbe recuperare almeno un ulteriore 20% di consensi alla donazione. Le stime parlano di un milione in più di potenziali donatori se la pratica del consenso sulla carta di identità venisse adottata da tutte le regioni italiane.