Un convegno del sindacato dei medici Cimo
Nel corso del convegno «Responsabilità medica nella società che cambia» di Spoleto tenuto in questi giorni, il sindacato dei medici Cimo ha affrontato il tema della medicina difensiva della quale si è già parlato su questo portale. La proposta è quella di un sistema di copertura assicurativa globale delle strutture e dei professionisti, una assicurazione obbligatoria per i liberi professionisti e per le strutture sanitarie. Si è parlato anche del rapporto medico-paziente. Come è noto, con lo sviluppo delle scienze e delle tecnologie, che tanto influiscono sulla medicina e sulla sua capacità diagnostica e terapeutica, si è arrivati, progressivamente, a focalizzare l’attenzione più sulla malattia che sul paziente da parte dei medici. Si stanno modificando le interazioni cliniche, il modo di colloquiare con il malato, la formulazione di una diagnosi, con il rischio di ridurre la persona a oggetto di una cartella clinica.
Analisi e costi della medicina difensiva
Secondo l’analisi realizzata da Cimo, l’approccio utilizzato finora garantisce poca sicurezza delle cure per il paziente e non è più sostenibile economicamente. I costi della medicina difensiva sono stimati intorno ai 14 miliardi di euro. Cimo ha elaborato alcune proposte in materia:
-Creare compagnie di tipo mutualistico possedute da ospedali (o enti pubblici)
-Porre un tetto alle richieste di risarcimento
-Adottare un sistema per poter risarcire il paziente di fronte all’evento avverso senza necessariamente trovare la colpevolezza del professionista medico.
-Promuovere la prevenzione del danno, attraverso la riduzione dei rischi
Così facendo, sottolinea Cimo, né medico né paziente dovranno ricorrere al tribunale per risolvere i loro contenziosi. I medici non dovranno sostenere costi legali ed infine, il paziente non dovrà assumere alcun legale.
L’agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali Agenas nel 2013 ha calcolato i sinistri denunciati nel 2012 che sono stati 12.000 su 10 milioni di ricoveri ed 1 miliardo di prestazioni specialistiche. I premi pagati ammontano ad 1 miliardo di euro includendo le strutture ed i professionisti. La media delle liquidazioni è di circa 50.000 euro. Il costo della medicina difensiva è stimato tra i 10 e i 14 miliardi di euro.
Una riduzione dei costi della medicina difensiva anche molto più significativa del 10% necessario ad avviare un sistema di copertura assicurativa globale delle strutture e dei professionisti è un obiettivo secondo il sindacato «relativamente facile da raggiungere se il medico si sentisse garantito e potesse così ridurre le richieste di esami inutili o addirittura dannosi».