Frammenti. Tra cielo e terra

Un frammento di una delle opere di Stefania Palombi esposte al Parco dell'Innovazione nell'ambito della sua personale che si inaugura sabato 25
Un frammento di una delle opere di Stefania Palombi esposte al Parco dell’Innovazione nell’ambito della sua personale che si inaugura sabato 25

Personale di Stefania Palombi

L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è

(Paul Klee).

Queste parole del maestro dell’astrattismo sono state scelte da Stefania Palombi per sintetizzare l’approccio che caratterizza le sue opere, esposte da sabato 25 ottobre presso il Parco delle Innovazioni, nello straordinario contesto del Parco Regionale dell’Appia Antica, in un evento che inaugurale iniziative per il decennale della creazione e della registrazione di sociale.it.

Il lavoro di Stefania, che ha in curriculum anche un passato di esperienze nella cooperazione sociale ed integrata nell’ambito di progetti ad alto contenuto innovativo, può sembrare un caleidoscopio di colori se ci si ferma esclusivamente all’estetica, ma nasconde, in realtà, uno studio raffinato e certosino dei soggetti per scomporli nei loro colori e dar loro una nuova ed inaspettata sintesi. Non si possono osservare ed apprezzare a pieno le sue opere senza tenere conto del raffinato lavoro di analisi dei soggetti da cui scaturiscono e, che, almeno per alcune di esse tra quelle esposte, è evidenziato dalla contemporanea presenza dei lavori preparatori. Un vero lavoro di investigazione pittorica su cosa si cela dietro la sostanza e sulla percezione che ne riceviamo.

Frammenti. Tra cielo e terra – Stefania Palombi | Opere: Sasso nell’acqua bagnato

La presentazione di “Frammenti. Tra cielo e terra”: Stefania Palombi

La maniera migliore per comprendere la portata ed il valore di queste opere è nelle parole scelte dall’artista per presentare il concept con cui è nata la sua personale:

«In questi studi pittorici, realizzati negli anni dell’accademia sotto la guida del maestro Enzo Brunori, la base di partenza, l’ispirazione sostanziale, è la natura. La paziente e attenta osservazione degli elementi naturali quali pietre, sassi nell’acqua, foglie, fiori e petali –  freschi appassiti e secchi – e ancora frutta, verdure e conchiglie.

L’intento non è quello di imitare o riprodurre l’involucro esterno degli elementi osservati, “il visibile” appunto, bensì quello di rappresentare la struttura intrinseca, l’anima racchiusa in questi frammenti naturali: “l’invisibile” che chiede di essere rappresentato, mostrato, svelato nella sua essenza.

Così come si sbuccia una mela, così in questi lavori ho cercato di liberare l’oggetto dalla sua forma esteriore, per rivelarne la nudità astratta. Astratta ed estratta, potremmo dire, perché proprio di estrazione si parla: una graduale scomposizione degli strati di materia alla ricerca del punto di equilibrio originale.

Le opere nascono quindi da uno studio metodico e minuzioso della struttura e soprattutto della tavolozza dei colori che l’oggetto trasmette. È infine il colore a donare la vita, a creare il dipinto con forme, ritmo e vibrazioni, ricercando valenza e l’armonia propria della bellezza della natura».

Frammenti. Tra cielo e terra – Stefania Palombi | Opere: foglia di stella di natale

Il contributo critico

Concetti, quelli espressi da Stefania Palombi, che ritroviamo interamente nel contributo critico offerto alla mostra dalla storica dell’arte Barbara Mazzei:

«La frase di Paul Klee scelta da Stefania per introdurci alla visione delle sue opere ci fornisce la chiave di accesso alla sua arte: “l’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.
In ogni epoca e in ogni parte del mondo l’essere umano ha cercato affannosamente una strada per accedere all’invisibile, evidentemente consapevole che, benché si percepisca il mondo e si interagisca con esso tramite i sensi, esiste qualcosa che li travalica e che sfugge alla comprensione, ma che imperiosamente attrae la nostra mente.
Due sono, fondalmente, i metodi scelti dall’uomo per raggiungere lo scopo della ricerca: uno logico, fortemente scientifico, che, attraverso la tecnologia, scava nel profondo per giungere al nucleo della materia, l’altro filosofico, spirituale che, sfrondando la realtà della sua apparenza, cerca di coglierne l’essenza.
E nelle opere di Stefania le due vie sembrano confluire e armonizzarsi.
Ripercorrendo la sua galleria di immagini troviamo una prima fase in cui la natura viene attentamente analizzata, classificata, quasi osservata al microscopio; la natura così destrutturata e liberata dal condizionamento formale viene poi rielaborata, rimodellata, ricreata attraverso le sensazioni e le emozioni di Stefania.
Lasciamoci quindi sorprendere dalla ricchezza dei colori, dalle sfumature delle tinte, dagli accostamenti tonali, dalle vibrazioni della luce, per cogliere ciò che Stefania, attraverso il filtro del suo essere, vuol farci assaporare della natura».

sociale.it, un’impresa lunga 10 anni

Il Parco delle Innovazioni e 10 anni di sociale.it

Come detto in apertura la personale di Stefania Palombi “Frammenti. Tra cielo e terra” è un evento ospitato da sociale.it ed inaugura una serie di iniziative sociali, artistiche e culturali organizzato nell’arco dei 12 mesi in cui ricorre il suo decimo anno di attività. La direttrice responsabile della nostra testata, Irene Ranaldi, sintetizza così lo spirito con cui affrontiamo questo passaggio così importante e gli eventi che ne sono corollario:

«Sociale.it nasce nel 2004 come testata giornalista web registrata presso il Tribunale di Roma e viene ideato e acquistato come dominio internet dal Consorzio Sociale COIN.  Dieci anni, un’era glaciale per il mondo dell’informazione. Google era allo stato nascente, “social network” era una espressione incomprensibile, la connessione a banda larga quasi inesistente. Noi eravamo già lì, con la rete diffusa della cooperazione sociale a darci la forza per immergerci nel mare magnum della “rete” virtuale di internet.
Siamo nati per colmare un’esigenza e dei bisogni: quello della narrazione di un mondo composto da welfare, disagio sociale, inserimento lavorativo di fasce svantaggiate, impegno nel volontariato e nel terzo settore. Ma anche di un mondo, quello dell’impresa sociale, che esprime energie e vitalità nuove, fatte di progetti ad alto grado di innovazione sociale, di soluzioni di informatica sanitaria, di welfare digitale e di reti di comunità in territori sempre più connessi.
Una variegata realtà composta da molteplici voci, dove la differenza è valore e la diversità soltanto una prospettiva da dove guardare il mondo, per raccontarlo.
Uno strumento di comunicazione che, nato come testata giornalistica, ha dato l’occasione a molti soci lavoratori, di professionalizzarsi come giornalisti e redattori. Una formazione continua fatta di relazioni pubbliche, partecipazioni a convegni e seminari, una palestra di scrittura per capire come raccontare il sociale. Una formazione sul campo, come sola può essere quella che si apprende lavorando in una cooperativa sociale integrata.
Il portale si rivolge ai cittadini, operatori della comunicazione in generale, agli amministratori locali, agli operatori sociali alle associazioni non profit, agli studiosi.
E possiede l’orgoglio e l’ambizione di comunicare “tutto il sociale che serve”».