I dati emersi da un rapporto di ricerca
Si è stimato che il mercato delle Smart home e del cosiddetto internet delle cose, potrebbero fatturare insieme un mercato da oltre 100 miliardi di dollari nel 2018. Case intelligenti, iperconnesse in rete e gestibili da remoto, tramite i nostri comuni smartphone e tablet, sono il nuovo fronte del mercato tecnologie e servizi smart city in tutto il mondo. Un settore che oggi vale più di 33 miliardi di dollari (2013) e che nel 2018 supererà i 71 miliardi di dollari. Un dato significativo che è contenuto nel Rapporto di Juniper Research “Smart Home Ecosystems & the Internet of Things” di febbraio scorso.
Amazon punta sulle smart home
Anche il colosso Amazon avrebbe iniziato a lavorare su alcuni prodotti dedicati alle smart home e starebbe anche cercando anche nuovi sviluppatori per lavorare a questo progetto. Secondo alcune agenzie di stampa, Amazon avrebbe in progetto di potenziare la sua divisione hardware Lab126 che si trova in California a Cupertino, incrementando il suo organico sino al 27% in più entro i prossimi 5 anni. Lab126 è stato anche il punto di partenza di tanti progetti innovativi di Amazon come Kindle e Kindle Fire. Gli sviluppatori di Amazon starebbero adesso lavorando su una serie di prodotti legati alle smart home, le case intelligenti del futuro.
Quello che è considerato un must della smart home rimane sempre l’internet delle cose. Un trend ribadito anche alla recente IFA di Berlino, dove sono state presentate nuove piattaforme per il controllo integrato di tutti i dispositivi elettronici ed elettrici di casa: dal frigorifero ai riscaldamenti, dall’impianto d’illuminazione alla sicurezza. Anche questo un mercato che nel 2018 potrebbe superare i 100 miliardi di dollari, ma che nasconde ancora delle vulnerabilità su cui è necessario intensificare l’impegno di sviluppatori e ingegneri dell’esecurity. Secondo un recente studio di Hewlett-Packar, più del 70% delle reti smart home al mondo è oggi a rischio attacco informatico. Nel 2020 saranno già poco meno di 30 miliardi i dispositivi connessi all’internet delle cose mondiale e proprio tali hardware/software sono il punto debole della rivoluzione smart home.