Vale la pena, la birra prodotta dai detenuti

Il birrificio Vale La Pena è gestito da detenuti formati da grandi mastri birrai
Il birrificio Vale La Pena è gestito da detenuti formati da grandi mastri birrai

A Roma un progetto innovativo per l’inserimento lavorativo

Dare una seconda chance ai detenuti. È questo il motivo che ha spinto alla nascita di Semi(di)libertà” onlus, un’Associazione senza scopo di lucro di Roma finalizzata alla loro formazione ed inserimento lavorativo.

L’obiettivo è di rompere il circolo delle recidive, che sfiorano il 70% tra chi sconta la pena in carcere, mentre scendono al 2% tra quelli che vengono inseriti in un circuito produttivo. Per questo è stato scelto quello della birra artigianale, forse l’unico settore economico in crescita in Italia e quindi in grado di sostenere il progetto.

Il birrificio artigianale

Così è nata l’idea di realizzare “Vale la Pena, un birrificio artigianale gestito dall’associazione nei locali dell’ Istituto agrario “Sereni”, dove viene prodotta ottima birra e vengono erogati corsi professionali a detenuti in regime di semilibertà.

L’impianto è stato donato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, i fondi per la start-up del birrificio e le borse lavoro dei detenuti, sono erogati dalla Cassa delle Ammende del Ministero della Giustizia. L’Associazione formerà nel corso del progetto 9 detenuti, e li avvierà alla professione di Tecnico Birraio.

Al termine del progetto, l’Associazione costituirà una Cooperativa Sociale di tipo B, che  proseguirà l’attività produttiva, assumerà 5 dei detenuti formati durante il progetto e continuerà ad erogare tirocini professionaliL’iniziativa è caratterizzata anche da un importante aspetto pedagogico legato all’integrazione dei detenuti nel contesto didattico dell’Istituto Sereni.

Inaugurazione del birrificio Vale La Pena

Il progetto continua

Il progetto è stato inserito dal Politecnico di Milano tra i più innovativi e di maggiore impatto sociale in Italia nell’ambito del contest europeo Transition.  Già è stato studiato un follow up, che prevede la realizzazione di una micro malteria, un impianto in grado di maltare piccole quantità di cereali. Questo permetterebbe di collaborare con le Cooperative sociali agricole che coltivano terre sottratte alle mafie ed alla criminalità organizzata, realizzando la nascita di una  di un’intera filiera della birra, della legalità e dell’inclusione. Tutti possono contribuire alla relizzazione del progetto al progetto del Birrificio Vale la Pena ideato dall’associazione Semi(di)Libertà.