2015: quali rischi per l’umanità?

Earth On Fire Global Warming or Irradiation
Nel 2015, il rischio maggiore per l’umanità sarà rappresentato dai conflitti inter stato. Ma anche dalle calamità metereologiche, dalla scarsità d’acqua, dal cyber spionaggio, dalle epidemie e da molti altri fenomeni. All’inizio del 2015, come tutti gli anni, il World Economic Forum ha redatto il Global Risks Report, che illustra e quantifica tutti i rischi ai quali l’umanità andrà incontro nel corso dell’anno. La novità più rilevante rispetto agli anni passati è che i rischi legati al conflitto tra stati sono balzati al primo posto, scavalcando in classifica altri rischi che pure hanno il loro rilievo.

Nuovi focolai di conflitto

Purtroppo l’anno passato ha visto nascere vari nuovi focolai di conflitto nel mondo, in particolare in Ucraina, in Nigeria, nel Medio Oriente. Secondo il Global Risks Report, ciò è avvenuto anche perché “le connessioni fra economia e politica si stanno intensificando, perché gli stati stanno facendo un uso sempre maggiore di strumenti economici per aumentare il loro peso politico, dai trattati commerciali alle politiche protezíonistiche agli investimenti oltre-frontiera. Ciò rischia di minare le logiche della cooperazione economica globale“.
Impianto petrolifero in Russia: petrolio e gas costituiscono il 68% delle esportazioni della Russia
In particolare, si prevede che il crollo dei prezzi del petrolio minerà ancora di più la stabilità interna di quegli stati che ne sono grandi esportatori, come Russia, Venezuela, Nigeria. Il Report sottolinea inoltre il crescente rischio di attacchi informatici.

 Dove l’acqua scarseggia

Ciò non toglie che i rischi legati al deterioramento ambientale continuano ad essere in primo piano: uno di quelli che destano maggior preoccupazione è quello legato alla scarsità di acqua, individuato dal Report come il rischio di maggiore impatto. Si è calcolato che oggigiorno 1/7 della popolazione mondiale beve acqua non potabile, e che può essere portatrice di malattie. Le falde acquifere sotterranee schematizzate nella figura qui sotto, che contengono il 95% delle risorse d’acqua, vengono progressivamente svuotate: la quantità di acqua che l’uomo preleva da queste falde supera abbondantemente quella di acqua piovana e fluviale che esse assorbono.
Tale fenomeno è particolarmente accentuato nelle zone ad intenso sfruttamento agricolo, come le Grandi Pianure del Nord America, l’ India settentrionale, le Pianure del Nord della Cina: dei gravi problemi ambientali di quest’ultimo paese abbiamo parlato recentemente in questarticolo. L’elevato consumismo che caratterizza la nostra epoca porta anche ad impiegare grandi quantità d’acqua in processi industriali, come la produzione di elettricità, le estrazioni minerarie, la combustione della benzina.

Pioggie devastanti

In varie parti del mondo l’acqua tende a scarseggiare, ma, anche quando precipita in grande quantità, può causare molti problemi. Un altro rischio rilevante sottolineato dal Report, e anch’esso strettamente in relazione con le scellerate opere dell’uomo, è costituito dalle catastrofi naturali: nel 2014 frane ed allagamenti hanno causato migliaia di morti, soprattutto in India e in paesi vicini. Anche in Italia le alluvioni periodicamente provocano molti danni e qualche vittima: in quest’articolo abbiamo descritto molto in dettaglio la situazione a Genova, dove la pioggia provoca spesso danni a causa della dissennata opera di cementificazione compiuta intorno ai torrenti.

Città in espansione: i rischi

Secondo il Report, un altro fenomeno che sta alla base di numerosi potenziali rischi è dato dall’elevato tasso di urbanizzazione delle città dei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Asia e in Africa. L’estensione delle aree urbane non solo provoca la devastazione del territorio, ma rende anche le città vulnerabili sotto vari punti di vista: per esempio in una grande città i guasti alle reti elettriche, idriche e di trasporto possono avere un impatto molto maggiore, per non parlare degli attacchi alle stesse reti.
Una veduta di Hong Kong. In tutto il mondo le metropoli tendono a diventare sempre più estese, grige ed invivibili
Inoltre, nelle grandi città sono più alti i rischi di pandemie: in quest’articolo abbiamo descritto come gli insediamenti umani in regioni dell’ Africa Occidentale che prima erano occupate da foreste, hanno favorito la diffusione del terribile virus Ebola.

Non si può fallire

Un lavoro molto interessante quello del World Economic Forum, che illustra i rischi maggiori che sta correndo l’umanità, e assegna un peso a ciascuno di essi. Sicuramente il Global Risks Report può fornire importanti spunti ai governi delle nazioni, che al giorno d’oggi non si possono assolutamente permettere di fallire: ad essere in ballo infatti è la vivibilità stessa di questo pianeta, l’unico sul quale, probabilmente ancora per un bel po’ di anni, l’uomo sarà in grado di abitare.