A Roma la prima nazionale del film documentario di Sergio Panariello
In Italia la maggior parte dei Rom vive in casa e non nei campi. In realtà nel nostro Paese la parola rom è invece quasi sempre associata a una condizione di precarietà e “al campo nomadi”. Il documentario “Fuori Campo” di Sergio Panariello – come la metafora cinematografica che lo intitola – si pone fuori dal campo visuale classico degli stereotipi sui rom e fuori dal campo nomadi, cercando e raccontando la vita quotidiana di donne e uomini rom in Italia: la casa, i rapporti familiari, il lavoro, la crisi, le battaglie vinte e quelle perse.
La realtà Rom nel nostro Paese raccontata da storie di vita e non da stereotipi
Le stime parlano di meno di 200.000 rom residenti in Italia. Di questi circa 40.000 vivrebbero in situazioni di disagio abitativo, che siano baracche, container, “centri d’accoglienza” in muratura o edifici fatiscenti occupati. La maggior parte dei rom, invece, non vive nei campi, ma nelle case e affronta i problemi quotidiani come tutti.
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Un progetto sostenuto da Open Society fountadion
Fuori campo è prodotto da Figli del Bronx con le associazioni OsservAzione e Compare, realtà impegnate da anni sul tema dei diritti di Rom e Sinti in Italia. Da febbraio il film sarà proiettato in diverse città italiane. Un lavoro collettivo di ricerca e documentazione, sostenuto da Open Society Foundation, il cui obiettivo è contribuire a scardinare i pregiudizi radicati nell’opinione pubblica e nelle amministrazioni e, anche, a spronare i rom a credere nelle proprie forze e nella possibilità di un cambiamento. Con l’intento di rovesciare il registro del dibattito attuale.
Da Cosenza a Bolzano, passando per Firenze e Rovigo, la telecamera del regista Sergio Panariello segue le vite dei protagonisti – Sead Dobreva, Kjanija Asan, Leonardo Landi, Luigi Bevilacqua – svelandone a poco a poco la loro quotidianità.