Al giorno d’oggi, l’acqua presente sulla Terra è utilizzata dall’uomo in modo eccessivo e scriteriato: occorre tornare a farne un uso “intelligente”. Regioni sempre più vaste del mondo soffrono il problema della scarsità d’acqua: il Global Risk Report, del quale abbiamo parlato ampiamente in quest’articolo, ritiene che tale problema sia quello che può avere i maggiori impatti sull’umanità. E’ stato calcolato che 1/7 della popolazione mondiale beve acqua non potabile e che può essere portatrice di malattie. In ampie zone, le falde acquifere sotterranee, schematizzate nella figura qui sotto, vengono progressivamente svuotate: la quantità d’acqua che viene prelevata da esse supera largamente l’acqua che esse assorbono in modo naturale dalle piogge e dai fiumi.
Razionalizzare i consumi: gli Smart Water Systems
Qual’è la soluzione? Visto che il mondo non può certo tornare alla situazione antecedente alla rivoluzione industriale, quando l’acqua fornita dalla natura tramite le piogge era generalmente sufficiente a soddisfare tutte le necessità, allora occorre progettare strumenti che mettano l’uomo nelle condizioni di gestire in modo ottimale questa preziosa risorsa, e anche l’energia che viene impiegata per trasportarla. Gli Smart Water Systems che sono iniziati a sorgere nei paesi più avanzati, hanno la finalità di raccogliere dati sul flusso, sulla pressione e sulla distribuzione dell’acqua nelle città, e di fare delle previsioni a lungo termine sull’acqua consumata dai cittadini. Tali elaborazioni permettono di gestire le risorse idriche in modo molto più efficiente, e anche di affrontare meglio le emergenze legate a pioggia ed alluvioni. Inoltre, questi sistemi vengono integrati con altri sistemi “intelligenti” come quelli correlati con il consumo di energia, la gestione delle case, la pubblica sicurezza, ecc.. In quest’articolo di qualche mese fa avevamo parlato estesamente della tecnologia “Machine-to-Machine” che connette per via telematica tutte le componenti di una città rendendo il loro funzionamento più efficiente: il disegno qui sotto schematizza una possibile smart city interconnessa.
Risparmiare energia
Un esempio concreto di interconnessione fra componenti di una città può essere il seguente. L’ufficio di gestione delle emergenze pluviali, tramite modelli statistici di previsione, segnala le zone e gli orari dei probabili allagamenti, il dipartimento dei trasporti, programmando opportunamente i semafori “intelligenti”, redirige il traffico e provvede ad informare i cittadini in tempo reale sui loro computer o telefonini. Anche la gestione dell’energia che serve a far funzionare i sistemi idrici è molto importante, in quanto è stato calcolato che essa rappresenta mediamente il 50% delle spese dei municipi. Una volta che si dispone di dati significativi e spendibili, si può ottimizzare l’energia impiegata nei processi di purificazione e di distribuzione dell’acqua fino ad ottenere, è stato stimato, un risparmio di energia pari al 30%.
L’unità chiave: lo smart-meter
L’elemento-chiave degli smart-water systems è rappresentato dallo smart-meter, un contatore elettrico intelligente che, grazie alla tecnologia wireless, fornisce in tempo reale i dati sui consumi d’acqua in ogni abitazione ed edificio.
Tali contatori, oltre a far confluire i dati per elaborazioni statistiche di tipo generale, hanno anche scopi più specifici ed immediati: ad esempio consentono di localizzare e diagnosticare immediatamente i guasti in modo da poter attivare interventi tempestivi. Essi possono anche dire agli utenti quanto consuma ogni singolo oggetto, ad esempio la lavatrice, la doccia, la pompa per irrigare il giardino, ecc. Sapere esattamente quali sono gli elementi che fanno lievitare il costo delle bollette è un’ottima cosa per chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese e che cerca di risparmiare in tutti i modi possibili.