Numeri alti per una patologia diffusa
Per il dolore cronico in Italia si stima che la spesa sanitaria arrivi a 36 miliardi di euro l’anno e che colpisca circa 12 milioni di persone, ovvero il 20% della popolazione. Questa complessa patologia causa ogni anno la perdita di oltre un miliardo di ore lavorative e la spesa di circa due miliardi di euro per prestazioni e farmaci. “Il 10% delle persone con dolore cronico necessita per tutta la vita di più terapie combinate, mentre il 4%, e sono quasi mezzo milione di italiani, soffre di un dolore cronico di cui oggi non c’è ancora alcuna possibilità di cura – dice il presidente della Fondazione ISAL (Istituto di Ricerca e Formazione in Scienze Algologiche) –. Tra le patologie difficilmente trattabili rientrano il dolore idiopatico, cioè senza causa apparente, il dolore oncologico grave, la fibromialgia, l’endometriosi e il dolore da lesioni del sistema nervoso.
Alcune manifestazioni del dolore cronico
l dolore può essere acuto, e limitato nel tempo, oppure cronico, quando continua per lunghi periodi. Se un dolore persiste per più di sei mesi si definisce cronico. Questo dolore va dovutamente considerato poiché influisce sulla qualità della vita. Spesso il dolore cronico si accompagna a: riduzione della propria autonomia e della normale attività lavorativa; forte compromissione della vita sociale e relazionale; disturbi del sonno, irritabilità e affaticamento; ansietà e depressione; alterazioni cognitive e della memoria; riduzione degli interessi sessuali; rischio di abuso di sostanze e medicamenti. Le forme più comuni di dolore cronico non oncologico sono: mal di schiena, nelle sue numerose varianti (a livello toracico, cervicale, lombosacrale, etc.); dolori muscolo-scheletrici (come artrosi, artriti, fibromialgia, etc.); dolore provocato da infezioni (come Herpes Zoster o fuoco di S. Antonio); mal di testa (come cefalee a grappolo, emicranie, etc.); dolori orofacciali che colpiscono il viso e il collo (come nevralgia al trigemino); dolore provocato da patologie croniche (come diabete, osteoporosi, artrite reumatoide, sclerosi multipla, etc.).
Un libro bianco sul dolore cronico
Un Libro Bianco mette nero su bianco per la prima volta i costi socio-sanitari di questa patologia nel nostro Paese. Quanto costa il dolore cronico? In Italia 36 miliardi di euro all’anno. Il computo tiene conto dei costi diretti a carico del Servizio sanitario nazionale e dei costi indiretti dovuti, ad esempio, a giornate lavorative perse. Dei malati cronici in Italia, circa un terzo non si cura o lo fa in privato: quindi sono circa 8 milioni i pazienti rilevanti per gli effetti economici sulla spesa pubblica. Dal momento che, si legge nel Libro, per ogni paziente affetto da dolore cronico il conto annuo è pari a 4.557 euro – di cui 1.400 per costi diretti a carico del Ssn e 3.156 per costi indiretti – si arriva a una spesa annua per il Servizio sanitario nazionale pari a 11,2 miliardi di euro, con un’incidenza sulla spesa sanitaria pubblica complessiva del 9,6%. Il totale dei costi indiretti ammonta invece a 25,2 miliardi: per un totale, se si sommano i costi diretti e i costi indiretti,di una spesa di 36,4 miliardi all’anno, pari al 2,3% del prodotto interno lordo.