Alleanza Cooperative chiede procedure trasparenti e lotta al dumping
«È necessario modernizzare il sistema degli appalti, semplificare le procedure, renderle trasparenti e garantire il miglioramento delle condizioni di accesso al mercato delle PMI».
Così si è espressa l’ Alleanza delle Cooperative Italiane (Aci), che è intervenuta, al Senato, in Commissione VII Lavori pubblici, all’audizione sul Disegno di legge 1678 che prevede il recepimento delle Direttive UE in materia di appalti pubblici, settori speciali e concessioni con un nuovo “Codice degli appalti pubblici e delle concessioni”.
In particolare, “è fondamentale che la nuova normativa rispecchi le previsioni delle direttive e punti sulla qualità degli affidamenti attraverso l’utilizzo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sul rafforzamento degli istituti volti a combattere il fenomeno delle offerte anormalmente basse e l’adozione di misure adeguate per garantire il rispetto degli obblighi in materia di diritto del lavoro e dei contratti collettivi».
Contro il dumping sociale
Nel nuovo Codice, dunque, bisogna vietare il ricorso a contratti collettivi al ribasso conclusi da rappresentanze con uno scarsissimo livello di rappresentatività dei lavoratori. Tali contratti pirata generano dumping sociale, da cui le imprese oneste rischiano di essere escluse a causa dei maggiori costi per retribuzioni dei lavoratori.
L’ Alleanza “ha espresso soddisfazione per nuove le regole previste dalle direttive sugli affidamenti di servizi sociali che puntano sulla centralità dei bisogni e del territorio e sulla qualità dei progetti e per le previsioni sull’ inserimento lavorativo di persone svantaggiate e disabili e le clausole sociali».
Le linee dell’ Unione Europea
Si tratta di disposizioni innovative che si innestano sulle indicazioni dell’ Unione Europea ed in particolare della strategia Europa 2020 che parla di uso strategico degli appalti pubblici per contribuire a raggiungere, gli obiettivi della strategia relativi ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.
Gli enti pubblici utilizzeranno così il loro potere di acquisto “per ottenere merci e servizi che promuovano l’innovazione, rispettino l’ambiente e contrastino il cambiamento climatico, migliorando l’occupazione, la salute pubblica e le condizioni sociali».
(Alleanza delle Cooperative Italiane)