GiraffPlus il robot che assiste a casa
Il robot che assiste in casa come una badante, nasce dal progetto GiraffPlus finanziato dalla commissione europea. Attraverso un robot collegato con una rete di sensori distribuiti nell’ambiente casalingo si potranno controllare costantemente le attività della vita quotidiana e trasmettere on line i dati fisiologici della persona assistita, come per esempio la pressione arteriosa e la glicemia, in un vero e proprio sistema di teleassistenza e telemedicina. Il cinema ne ha raccontato molto e ora l’era dei robot che entrano in casa per assisterci sembra alle porte. Dopo tre anni di studi sarà a breve sul mercato GiraffPlus un robot di telepresenza collegato con una rete di sensori distribuiti nell’ambiente domestico. Il robot può rilevare anche gli spostamenti all’interno dell’abitazione, eventuali cadute (e immediata comunicazione ai contatti inseriti nella rubrica), fughe di gas o porte che rimangono aperte e aiuta la persona indifficoltà a ricordarsi le terapie e gli orari delle visite. Inoltre, il robot è dotato di uno schermo attraverso cui si può interagire visivamente con le persone care o con il personale sanitario. Attraverso il touchscreen e anche con un piccolo telecomando si possono anche scambiare messaggi, inviare segnali d’aiuto.
Gli aspetti del progetto
Il progetto è stato finanziato dalla commissione Ue con circa 3 milioni di euro ed è frutto del lavoro di un consorzio europeo, guidato dall’Università di Örebro in Svezia e che ha visto la partecipazione attiva per l’Italia del Centro nazionale delle ricerche (Cnr) e della Asl Roma A. La sperimentazione ha comportato l’installazione del robo in 15 abitazioni di persone anziane distribuite tra Svezia, Italia e Spagna che hanno inviato i loro feedback, e vuole essere un supporto alle normali attività giornaliere per le persone anziane. I servizi offerti dal sistema possono essere selezionati a priori secondo i bisogni di ogni singola situazione ed è possibile personalizzarne i requisiti tenendo in considerazione le esigenze degli utenti coinvolti. Col progetto si intende migliorare l’indipendenza di chi vive da solo e non sostituirsi al contatto con amici, parenti o di una figura professionale autorizzata. Per quanto riguarda i costi, la cifra per un robot si aggira intorno ai 4.000 euro ma l’idea è quella di una commercializzazione che possa prevedere anche un utilizzo a tempo o attraverso il pagamento di un canone. “La cifra all’inizio può sembrare elevata – ha specificato il capo progetto – ma anche i primi computer costavano moltissimo ed è chiaro che più si andrà avanti e si ragionerà su grandi numeri, i costi scenderanno. Ma, soprattutto, dobbiamo ragionare nell’ottica del beneficio che la tecnologia può apportare alle nostre vite. E in questo caso il contributo è molto elevato”.