Quando l’amministrazione ascolta i cittadini. Quella di Boston ha passato ben cinque anni a raccogliere dati sulle motivazioni e sulle necessità dei suoi abitanti, collezionando i cosiddetti “big data“: alla fine, ha messo a frutto tale tesoro di conoscenze con la progettazione di soluzioni tecnologiche avanzate che, appunto, venissero incontro a tali necessità e rendessero più semplice la vita del bostoniano medio. La tecnologia prevalente è sempre quella “Machine-to-Machine” che avevamo illustrato in generale in quest’ articolo, e con alcune applicazioni particolari negli articoli su Amsterdam, Copenhagen, S. Francisco e Madrid. L’idea è quella che i vari elementi della città (cittadini, autorità, automobili, strade, semafori, edifici, luci), ecc. comunicano e cooperano tramite la rete, con dati e informazioni che viaggiano molto velocemente e consentono di raggiungere notevoli livelli di efficienza.
Le app che segnalano i problemi
Le soluzioni più interessanti sono state lanciate nel settore dell’ urbanistica, con varie applicazioni che consentono ai cittadini di segnalare immediatamente, e a volte anche in modo automatico, le problematiche che si riscontrano andando in giro.
Particolarmente interessante ed emblematica, delle potenzialità che possono raggiungere le tecnologie “smart”, è l’applicazione Street Bump, tramite la quale gli smartphone dei conducenti d’auto sono in grado di rilevare tutte le irregolarità stradali che essi incontrano sulla loro strada, e di segnalarle tempestivamente alle autorità. Il fatto notevole è che gli “street bumps” vengono rilevati automaticamente, grazie ad un accelerometro installato sullo smartphone: i conducenti non devono fare assolutamente nulla più che guidare normalmente. Un’altra applicazione molto utile è Citizen Connect, che consente al cittadino in giro per la città di fotografare problematiche come cadìtoie intasate, martelli pneumatici eccessivamente rumorosi, luci difettose, ecc. e anche in questo caso inviare una segnalazione tempestiva alle autorità.
Qui sopra vediamo una schermata di Citizen Connect così come si presenta agli operatori che raccolgono le segnalazioni: a sinistra le descrizioni dei guasti, al centro la mappa dei guasti, a destra le fotografie dei guasti.
Il prof. che ti chiama sullo smartphone …
Altre applicazioni sono state progettate nel campo scolastico; grazie all’applicazione Where My School Bus, ad esempio, gli studenti e i loro genitori possono accedere istantaneamente a tutte le informazioni sulle fermate dei bus scolastici e sui loro orari di arrivo. L’ applicazione Classtalk consente invece agli insegnanti di contattare gli studenti in qualsiasi istante del giorno, e di inviare loro informazioni su compiti e test: ma gli studenti saranno veramente contenti di ciò?
Questo è solo l’inizio …
Ma la città di Boston è soltanto all’inizio di un grande processo di trasformazione. L’istituto “Rafik B. Hariri“ di Ingegneria e Scienza Computazionale recentemente ha ricevuto un contributo dalla National Science Foundation per sviluppare una piattaforma “smart-city” basata su un cloud e concepita per ottimizzare e rafforzare una serie di servizi comunali.
Il progetto si chiama SCOPE, che è l’abbreviazione di A Smart-city Cloud-based Open Platform & Eco-system. Esso è concepito per migliorare i trasporti, l’energia, la pubblica sicurezza, la gestione delle risorse e i servizi sociali a Boston e in tutto il Massachusetts.
Per cambiare le città
Sul sito www.bu.edu della Boston University, Azer Bestavros, il direttore del suddetto istituto Rafik B. Hariri, dichiara: “Le città di oggi sono sempre più chiamate a rispondere ai differenti bisogni dei cittadini, a prepararsi per importanti cambiamenti ambientali, a migliorare la qualità della vita urbana, e a curare lo sviluppo economico. Le cosiddette “smart cities” sono in grado di affrontare queste sfide attraverso l’uso della tecnologia per mettere in connessione persone e risorse, per indurre un cambiamento generalizzato di abitudini, e per favorire l’innovazione e la crescita economica”.