A molte persone, l’aereo fa più paura rispetto ad altri mezzi di trasporto, e alcune persone arrivano fino al punto di rinunciare ai viaggi lunghi a causa di tale paura. Spesso a spaventare la gente è l’idea di staccarsi da terra e di salire ad alta quota, là dove, almeno sul posto, non c’è nessuno che possa aiutare nel caso qualcosa non vada per il verso giusto. La recente tragedia dell’aereo schiantato sulle Alpi a causa dello sconcertante impulso suicida/omicida del pilota Andreas Lubitz, poi, ha amplificato ancora di più queste paure. Ma, una volta accettata l’idea che una disgrazia può capitare qualsiasi cosa si faccia, la paura dell’aereo è veramente giustificata? Percorrendo le stesse distanze in treno oppure in automobile, si rischia di meno? Queste domande possono trovare risposta nelle statistiche sui disastri aerei, che vengono elaborate e diffuse da diversi centri di studio.
Tantissimi voli, pochissimi incidenti
In realtà, per quanto gli incidenti aerei suscitino sempre un grande scalpore, essi sono statisticamente molto infrequenti. Infatti, va considerato il fatto che ogni giorno, in tutto il mondo, si elevano in volo mediamente 93,000 aerei, la stragrande maggioranza dei quali arriva a destinazione senza alcun problema.
In rapporto a questo numero, la percentuale di aerei coinvolti in incidenti gravi è estremamente bassa. Infatti, la proporzione di aerei che negli ultimi dieci anni è stata coinvolta in incidenti è uguale ad 1 ogni 10000. Un rapporto che già di per sè sarebbe esiguo, ma, per giunta, la maggior parte di questi incidenti è di tipo minore e non provoca nessuna fatalità: la International Civil Aviation Organization ha calcolato che si verifica una morte ogni 38,549 voli.
Gli incidenti più recenti
Peraltro, in linea generale, adesso gli incidenti sono diminuiti rispetto a qualche tempo fa: negli anni dal 1996 al 2005 si sono calcolate 11,180 morti, negli anni dal 2006 al 2015 esse sono diminuite a 7310, e negli anni dal 2011 al 2013 si sono verificati soltanto due incidenti con piú di 100 morti, in Pakistan e in Nigeria. Poi il 2014 ha visto di nuovo aumentare la frequenza degli incidenti, non solo ci sono stati i due terribili incidenti che hanno coinvolto la Malaysian Airlines, ma anche gravi incidenti in Mali, Indonesia e Taiwan, rispettivamente con 116, 162 e 43 morti.
Considerando le ultime statistiche per continente disponibili (safety report ICAO 2013), si scopre sorprendentemente che Asia e Australia, sono più sicure di Europa e America, dove nel corso del 2013 la frequenza di incidenti è stata più alta di circa il 40%. Il continente relativamente più pericoloso è l’ Africa, con una frequenza di incidenti quasi 5 volte superiore a quella dell’Europa, ma si tratta in ogni caso di proporzioni infinitesime.
Tecnologia OK, uomini un po’ meno
Pertanto, chi deve affrontare un viaggio in aereo si rilassi, scacci via i brutti pensieri e per nessun motivo rinunci a viaggiare: le statistiche dicono che la probabilità di un evento funesto è veramente infinitesimale. Le tecnologie impiegate ormai rasentano la perfezione. ma a contribuire a quell’infinitesimo di rischio è anche la follia umana, che ad esempio ha portato il pilota della Germanwings a schiantarsi contro le montagne, e militari ignoti a lanciare un missile terra-aria contro un aereo malese. I guasti tecnici con il passare del tempo stanno diventando sempre più controllabili, la follia e la dissennatezza umane purtroppo no.