In diretta su Twitter, adesso è possibile

Riprese effettuate con Periscope allo scopo di trasmetterle in diretta
Riprese effettuate con Periscope allo scopo di trasmetterle in diretta

Un click, e tutti i tuoi followers di Twitter possono osservare in diretta quello che stai facendo. Questa è la grande novità introdotta recentemente dall’applicazione Periscope, che consente di trasmettere in diretta le riprese fatte con il proprio Smartphone. Il successo è stato quasi istantaneo: Twitter ha annunciato che, solo nei primi dieci giorni successivi al lancio, Periscope è stata scaricata da circa un milione di utenti. Ovviamente, la novità non è quella di poter trasmettere immagini in diretta, ma è quella di poterle diffondere simultaneamente a tutti i contatti di Twitter, che possono essere anche migliaia. Anche Facebook sta studiando la possibilità di implementare un’applicazione del genere. Vediamo come funziona l’applicazione, quali nuovi scenari comunicativi prospetta e, allo stesso modo, quali nuove problematiche può comportare.

Come funziona l’app Periscope

Periscope è un’applicazione per IPhone che si può scaricare dal sito ITunes. Essa viene associata all’account Twitter dell’utente e necessita di fotocamera, microfono e GPS per rilevare la posizione geografica dell’utente. Per avviare una diretta, basta toccare l’icona della fotocamera, come si vede dalla figura qui sotto, e l’utente ha l’opzione di inviare un tweet per annunciare a tutti i propri follower che lo possono seguire in diretta. Gli spettatori dei video trasmessi da Periscope hanno la possibilità di inviare a chi sta effettuando le riprese messaggi, domande e consigli: ciò può portare alla creazione di video “partecipati” dove le riprese vengono effettuate anche sulla base dei consigli dei followers.

I contatti di Twitter hanno la possibilità di commentare le riprese in diretta

In diretta per i tuoi amici

E’ la prima volta che la possibilità di trasmettere immagini in diretta viene introdotta in un social network e ciò comporta differenze sia rispetto alla comunicazione via Skype, che avviene fra un gruppo di persone che si danno appuntamento, sia alle Live Cams, con le immagini trasmesse che sono visibili alla rete intera. Con Periscope, la diretta è visibile solo ad un certo numero di persone presumibilmente fidate. ma alle quali non si deve necessariamente dare appuntamento; gli spettatori della diretta sono gli amici che in quel momento sono in linea, e che ovviamente vogliono soffermarsi a guardare. Gli amici possono dunque osservarti in diretta mentre suoni ad un concerto, mentre giochi a tennis, mentre partecipi ad una festa. E magari possono essere invogliati a raggiungerti.

I rischi: l’appello di Telefono Azzurro

In tale modalità di comunicazione qualcuno vede anche una minaccia alla privacy delle persone, in particolare dei minorenni. L’ Associazione “Telefono Azzurro”, si è appellata alle istituzioni e alle autorità competenti, a livello nazionale ed europeo, affinché l’uso di Periscope venga regolamentato in maniera adeguata. Secondo l’associazione, mediante Periscope può succedere che dei minorenni vengano ripresi in diretta a loro insaputa, con la loro privacy che viene calpestata e con le immagini che possono essere utilizzate anche in modo criminale, oppure poco pulito.

Pericolo spionaggio. Ma non solo con Periscope

In effetti, il live streaming qualche rischio lo comporta: e’ chiaro che le riprese in diretta possono essere più pericolose delle riprese in differita, si pensi per esempio a uno smartphone nascosto all’interno di una casa allo scopo di scegliere il momento buono per irrompere. Oppure allo scopo di spiare determinate persone e di scoprire all’istante informazioni, oppure relazioni, segrete.

Appostarsi e riprendere le persone tramite uno smartphone non è difficile (dal sito www.gadgetreview.com)

Lo streaming può essere benissimo usato, ad esempio, per scoprire relazioni extraconiugali! Ma Periscope, come abbiamo detto, non è certo l’unica applicazione presente sul web che consente la ripresa e la diffusione di immagini in diretta: l’appello di Telefono Azzurro, pertanto, dovrebbe essere esteso, quanto meno, anche a Skype e altre applicazioni simili.