Copertura sanitaria universale nel mondo
La copertura sanitaria universale nel mondo sembra ancora un obiettivo lontano se è stato stimato che ogni anno 100 milioni di persone superano la soglia della povertà per pagare le assicurazioni sanitarie. Esiste e va rivendicato con forza il diritto alle cure per tutti, indipendentemente dal Paese di nascita, indipendentemente dalla possibilità di potersi pagare o meno un’assicurazione sulla salute e indipendentemente dal conto in banca, affinché del diritto alla salute possano davvero godere tutti i cittadini del mondo: l’Organizzazione mondiale della sanità afferma che questo obiettivo dovrebbe essere raggiunto in tempi rapidi per cercare di limitare al minimo le disparità nell’accesso ai servizi sanitari e alle cure presenti ancora in molti Paesi del mondo.
Le questioni più rilevanti secondo l’Organizzazione Mondiale di Sanità
Secondo l’Oms sono in particolare 10 le questioni da evidenziare su questo argomento.
1. Tutti i cittadini dovrebbero poter essere curati indipendentemente dal pagamento di assicurazioni sulla salute e indipendentemente dal proprio ceto economico: la copertura sanitaria mondiale assicura a tutte le persone l’utilizzo dei servizi sanitari.
2. Tutte le persone dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari essenziali senza dover emigrare dal proprio Paese. Attualmente ci sono ampie variazioni nella copertura dei servizi sanitari di base tra Paese e Paese
3. Ogni anno 100 milioni di persone superano la soglia della povertà per pagare le assicurazioni sanitarie: per ridurre tali rischi finanziari si potrebbe adottare il sistema – utilizzato in Paesi come la Thailandia – basato su un mix di imposte e di contributi per le assicurazioni sanitarie.
4. Il modo più efficace per assicurare una copertura sanitaria universale ed efficace è far sì che i costi vengano suddivisi all’interno di tutta la popolazione: in un meccanismo di questo tipo le persone versano contributi obbligatori attraverso la tassazione dando origine a un fondo monetario per la sanità da cui possono poi attingere in caso di malattia indipendentemente da quanto inizialmente versato.
5. Tutti i Paesi, anche i più ricchi, sono sempre alla ricerca di fondi per l’assistenza sanitaria perché hanno difficoltà a tenere il passo con l’aumento dei costi dei progressi tecnologici e con l’aumento della longevità
6. Nel 2010 79 Paesi dedicavano alla salute meno del 10% della spesa pubblica. Questo significa che i governi devono dare maggiore priorità alla salute nei bilanci nazionali: il loro sostegno finanziario è fondamentale per sostenere la copertura universale a lungo termine. Tanto per fare un esempio, spiegano dall’Oms, se i paesi dell’Unione africana aumentassero al 15% la percentuale di spesa pubblica dedicata alla salute (come firmato nella Dichiarazione di Abuja nel 2001) avrebbero 29 miliardi di dollari in più all’anno da poter investire in questo settore.
7. Tutti i Paesi possono migliorare i meccanismi di riscossione delle imposte per aumentare le entrate per la salute: tra questi, possono sicuramente essere presi in considerazione l’introduzione di tasse sulla vendita di tabacco e alcol.
8. Attualmente solo otto dei 49 paesi più poveri del mondo hanno possibilità di finanziare una serie di servizi di base con le proprie risorse interne
9. A livello globale il 20-40% delle risorse per la salute viene sprecato. Tra le cause principali di questo stato di cose c’è la demotivazione dei lavoratori, la duplicazione dei servizi e un inadeguato o eccessivo uso di farmaci ed esami.
10. Tutti i Paesi possono fare di più al fine di procedere verso una copertura sanitaria universale.