Venezia, città poco accessibile

Venezia

In quale misura la città di Venezia è veramente accessibile alle persone disabili?  Recentemente l’argomento è salito alla ribalta a causa di un infervorato articolo scritto da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, dove veniva posto l’accento sull’inaccessibilità delle attrazioni turistiche di Venezia. In particolare, Stella scrive che i ponti di Venezia sono tutti inaccessibili alle persone disabili, compreso il Ponte di Calatrava recentemente costruito. Ponte che, tra l’altro, recentemente è stato al centro di un’inchiesta giudiziaria a causa di un’ovovia (foto in basso) che era stata affiancata ad esso per il trasporto delle persone disabili, che non ha quasi mai funzionato e per la quale il Comune di Venezia è stato chiamato a risarcire quasi due milioni di Euro.

L’ovovia affiancata al Ponte di Calatrava, che non ha quasi mai funzionato

Ma vediamo in quale misura Venezia, in particolare il suo centro storico costruito sull’acqua, è accessibile dalle persone disabili, non solo dal punto di vista del turista che ci viene in visita una tantum, ma anche da quello di chi ci vive.

Il 30% del Centro Storico è inaccessibile

Le considerazioni che seguono sono basate soprattutto sugli articoli che John Sage, un americano che ha girato l’ Europa su una sedia a rotelle, ha pubblicato sul suo interessantissimo sito www.sagetravelling.com dedicato al turismo accessibile. Sage sottolinea che, se è vero che la quasi totalità dei ponti di Venezia è inaccessibile, è anche vero che ampie zone di Venezia sono raggiungibili in altri modi, in particolare per mezzo dei vaporetti e dei motoscafi. Nella mappa qui sotto, il Centro Storico di Venezia viene ripartito in base all’accessibilità delle diverse aree: sono evidenziate in verde scuro le aree accessibili con vaporetto, in verde chiaro quelle accessibili con motoscafo oppure con ponte a gradini bassi, in bianco quelle inaccessibili per chi si sposta in carrozzina, che ricoprono complessivamente il 30% del Centro Storico, decisamente una superficie troppo vasta.
La mappa dell’accessibilità di Venezia

Vaporetti, carrozzine e equilibrio

I vaporetti sono mezzi abbastanza accessibili per i disabili che sono in sedia a rotelle, un po’ meno per quelli che camminano con problemi d’equilibrio, spesso dimenticati dalle guide. Nella maggior parte delle circostanze, quando il vaporetto attracca, la barca e il molo sono sullo stesso livello e permettono un facile transito delle carrozzine.
John Sage che si imbarca sul vaporetto perfettamente allineato con il molo
Possono costituire un’eccezione le circostanze nelle quali il vaporetto è troppo affollato, oppure nelle quali c’è l’acqua alta; in tali circostanze, tra la barca ed il molo ci può essere un dislivello significativo, che può comunque essere superato con un piccolo aiuto  di altri passeggeri. Per i disabili che camminano con equilibrio precario, invece, le cose sono diverse, perchè i vaporetti possono oscillare anche quando stanno fermi; per un disabile appartenente a tale categoria, è quindi sconsigliato andare sul vaporetto senza un accompagnatore che lo sorregga.

Vaporetti un po’ lenti, taxi molto costosi

Una cosa positiva è che un disabile paga il biglietto dei vaporetti 1,10 euro invece che 6,50 euro; si tratta di un’agevolazione che fa risparmiare un bel po’ di denaro a chi vive a Venezia e si sposta regolarmente con il vaporetto. Un difetto non trascurabile di tale mezzo di trasporto è però che esso, per diversi motivi, non può assicurare spostamenti eccessivamente rapidi: i vaporetti infatti prevedono in genere molte fermate e inoltre a volte può succedere che siano saturi e non possano far salire nuovi passeggeri.
Quando siamo stati a Venezia nel 2010, avendo problemi di equilibrio, abbiamo preferito non rischiare di salire sui vaporetti …
Un mezzo molto più veloce per spostarsi nel centro storico di Venezia è il taxi d’acqua, che trasporta le persone da punto a punto; però per esso non esiste nessuna tariffa speciale per disabili, e il prezzo finisce per essere spropositatamente più alto di quello agevolato del vaporetto, addirittura, in media, 65 volte tanto!!

Problemi vari ed eventuali

Due aspetti che giocano a favore dell’accessibilità di Venezia sono l’assenza, diversamente da altre città italiane, di sampietrini e la natura assolutamente piatta del territorio. Le due piú importanti attrazioni turistiche, la Basilica di San Marco e il Palazzo del Doge, sono per la maggior parte accessibili al loro interno e dispongono di un’entrata accessibile riservata ai disabili, che possono quindi saltare le lunghe file per entrare.
La maestosa basilica di San Marco
Le altre chiese e basiliche più importanti, purtroppo, prevedono tutte il superamento di qualche gradino e quindi la loro fruibilità, sempre contando sull’aiuto di qualcuno, va valutata caso per caso. I turisti in sedia a rotelle, sempre secondo John Sage, devono tenere a mente anche che spesso il percorso tra gli hotel che vengono definiti “accessibili” e la più vicina fermata del vaporetto contempla anche più di un ponte, e può essere compiuto solo ricorrendo ad un taxi d’acqua e aumentando notevolmente la spesa. Anche la ricerca di un bagno accessibile, pubblico oppure privato, può essere laboriosa.

Per un disabile è difficile vivere a Venezia

In conclusione, si può dire che Venezia è una città moderatamente accessibile per i turisti disabili, a patto ovviamente di pianificare il viaggio nei minimi dettagli e di avere un po’ di denaro da spendere; ma per chi ci vive, il discorso è un po’ diverso. Il 30% del Centro Storico che non è raggiungibile con i vaporetti; gli stessi vaporetti che hanno tempi di percorrenza abbastanza lunghi, che spesso implicano tratti a piedi e che non sono accessibili proprio a tutte le categorie di disabili; i taxi d’acqua che costano un occhio della testa: indubbiamente, allo stato attuale delle cose, una persona disabile che vive nel Centro Storico di Venezia ha una libertà di movimento piuttosto ridotta, senz’altro insufficiente per vivere una vita normale.