Una ricerca dell’Osservatorio su Mutue e Fondi Sanitari
Mutue e fondi sanitari sono in crescita ma sono solo 7 milioni gli italiani che si affidano a quelli sanitari secondo una ricerca dell’Osservatorio su Mutue e Fondi Sanitari presentata al Campus Bio-Medico di Roma. Al 2014 sono operanti 290 Fondi integrativi, che raccolgono contributi per più di 2 miliardi ed erogano prestazioni per un valore quasi analogo, pari a circa l’8% della spesa sostenuta privatamente dagli assistiti. Ma la crescita di Fondi e Casse è a doppia cifra percentuale. Per le persone contano più tecnologia e qualità della struttura che non il medico più conosciuto. Si tratta ormai di un doppio effetto quello dei costi dell’innovazione sanitaria e dell’invecchiamento della popolazione, che rende sempre meno sostenibile il sistema di welfare sanitario. Sono questi gli elementi sulla sanità integrativa italiana emersi dall’Osservatorio su Mutue e Fondi sanitari, istituito lo scorso anno da Valore srl.
Sono 7 milioni gli italiani che fanno ricorso ai fondi sanitari integrativi
Complessivamente lo scorso anno erano 7 milioni gli italiani iscritti a una Cassa o a un Fondo integrativo. I contributi raccolti sono infatti pari a 2,2 miliardi, a fronte dei circa 110 di spesa sanitaria pubblica e dei 34 sostenuti privatamente dai cittadini. Anche l’importo delle prestazioni erogare è di poca entità con poco più di 2 miliardi che coprono appena l’8% della spesa privata. Anche se a questi numeri andrebbero aggiunti i circa 2 miliardi raccolti dalle compagnie assicurative, per forme di copertura del rischio sanitario spesso meno estese di quelle garantite da Casse e Fondi. “Ma la buona notizia – ha spiegato a Quotidiano Sanità il Direttore di Valore, Stefano Ronchi – è che la sanità integrativa sta crescendo al ritmo di percentuali a doppia cifra, visto che nel 2014 sono circa una trentina i nuovi Fondi entrati ad operare nel mercato”. “Numeri destinati a crescere ancor più nei prossimi anni, che secondo le nostre previsioni registreranno un vero boom della sanità integrativa”. Che la qualità delle strutture sanitarie sia ormai davvero importante ella scelta su dove curarsi lo dicono del resto il 68% degli assistiti e il 50% dei Fondi, interpellati da un sondaggio di Promo Inside, che indica in “apparecchiature mediche d’avanguardia”, “cortesia e professionalità del personale” (qui più per gli assistiti che per i Fondi) e nei tempi d’attesa contenuti le discriminanti che fanno “di qualità” una struttura. E, a sorpresa, a fare la differenza sono più la qualità della struttura (per il 49% degli assistiti e il 38% dei Fondi) e la strumentazione all’avanguardia (per il 59% degli assistiti e il 44% dei Fondi), che non la fama del medico quando ci si ricovera (36% degli assistiti, ma 53% dei Fondi) o ci si sottopone a una visita specialistica (per il 38% sia dei Fondi che degli assistiti). Per gli utenti della sanità la prevenzione, da sempre sottostimata quando si tratta di ripartire le risorse, è invece basilare, con un 91% che giudica importante farla o che la fa regolarmente e un 41% disposto anche a spendere oltre 500 euro. Una prevenzione che larga parte di Fondi e Casse (il 43%) costruisce con percorsi legati all’età e al sesso dell’assistito, mentre il 35% l’articola per percorsi diagnostici. Per il 36% dei Fondi il livello di copertura sanitaria soddisfa “sicuramente” i propri assistiti, per il 61% “abbastanza”