Le persone con disabilità saranno assunte con chiamata nominativa?
La FISH e la FAND, le principali associazioni di difesa delle persone con disabilità, prendono posizione a favore della possibilità, contenuta nel Sesto Decreto Attuativo del Jobs Act, che prevede la possibilità per le aziende di rispettare gli obblighi di assunzione delle persone con disabilità ricorrendo alla chiamata nominativa.
Secondo i critici di quel provvedimento, le aziende ne potrebbero approfittare per assumere le persone con disabilità meno grave, lasciando a casa le altre.
Ma già adesso i numeri, come indica la VII Relazione al Parlamento sull’attuazione della Legge 68/99 Anni 2012-2013, dimostrano che già con il sistema l’avviamento al lavoro riguardi una persona ogni 36 iscritti al collocamento.
Ostacoli e dubbi presenti
La proposta del Jobs Act è stata condivisa e approfondita dall’ Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità appunto per rimuovere gli ostacolo all’ inclusione lavorativa delle persone con disabilità, per rivedere gli strumenti di sostegno e mediazione e a fare incontrare la domanda e l’offerta, mantenendo gli obblighi e gli incentivi.
Ma non tutte le associazioni sono d’accordo su questa linea: come spiega il Presidente dell’ ANMIC Nazaro Pagano, si lascia al datore di lavoro la possibilità di selezionare il lavoratore disabile da assumere che, con ogni probabilità, sarà individuato solo tra le persone con un minore grado di invalidità.
Questo rischio poi non risulta compensato dagli incentivi per le assunzioni dei disabili più gravi, incentivi con una capacità di azione limitata sia per importi che per durata (36 mesi).
Un appello per la modifica
L’ Associazione Tutti Nessuno Escluso, in nome della piena attuazione della legge n. 68/99, ha lanciato un appello contro la chiamata nominativa generalizzata dei lavoratori disabili, già sottoscritto da numerose associazioni nel settore.
Un gruppo di associazioni attive nel mondo della disabilità ha già sottoscritto l’appello, quelli interessati o rappresentanti di associazioni attive nel mondo della disabilità sono invitati ad aderire scaricandolo dal file allegato o sul sito dell’associazione.
APPELLO CONTRO LA CHIAMATA NOMINATIVA
In ogni caso la normativa attuale va rivista e monitorata nel tempo, perché non bisogna guardare solo agli obblighi, ma anche alle esigenze concrete dei datori di lavoro e delle persone coinvolte, per un’ effettiva inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità prima di tutto culturale.
Intanto, il Decreto Attuativo sulle tipologie contrattuali e mansioni del “Jobs Act” concede ai lavoratori con disabilità, affetti da patologie cronico-degenerative ingravescenti, o ai loro familiari, la possibilità di passare dal tempo pieno al part-time, per una maggior conciliazione con la malattia e la relativa assistenza.