Condivisione anche nel turismo
La sharing economy anche nel turismo – un fenomeno quello della economia condivisa – di cui molto abbiamo parlato anche nel nostro portale. La Country Manager di Airbnb Italia – il portale online di prenotazione alloggi nato nel 2007 a San Francisco – ha affermato di non sentirsi più in competizione con gli albergatori. Il turismo è al centro, ma ancora di più lo sono le potenzialità di un’industria che genera il 10% del PIL italiano e interessa più di due milioni di operatori con l’indotto.
Se ne ricomincia a parlare perché è esploso il fenomeno collegato all’Expo di Milano. Nella città ci sono 54.000 posti letto e non si possono costruire nuove strutture perché fra sei mesi comunque non rimarranno strutture costruite, ma come per tutte le Expo, le strutture temporanee saranno abbattute. Succede quindi che Airbnb ha visto quadruplicarsi le prenotazioni sullo stesso periodo del 2014 (+293%) e i locatari – il 50% degli alloggi Airbnb a Milano si trovano fuori da zona 1 – non hanno fatto cartello, come spesso avviene, aumentando i prezzi. Un appartamento per tre o quattro persone si aggira, anche tra maggio e ottobre, intorno ai 150 euro». Ma c’è un altro dato da non sottovalutare: gli alloggi su Milano, 12.500, quasi equivalgono al numero di Roma (16.000) che però ha più del doppio degli abitanti.
E le guide turistiche cartacee sono ancora utili?
La Lonely Planet è nata nel 1973 dal viaggio avventuroso dei fratelli Maureen e Tony Wheeler tra Londra e l’Australia, arrivati lì si sono accorti di non avere più un soldo in tasca ma anche che i loro appunti erano interessanti. Così scrissero “Across Asia on the cheap”, la prima guida che in tre mesi vendette 8.000 copie». Il business di Lonely Planet continua ad essere il libro cartaceo, ma già nel 1992 l’allora amministratore delegato lanciò una newsletter ante litteram dove erano raccolti i migliori suggerimenti dei viaggiatori, che entravano a far parte delle guide. Ora c’è anche la versione in formato digitale i singoli capitoli a 3.99 euro.
Alla Lonely non credono al mito di internet che ha ucciso l’editoria tradizionale. E’ possibile pensare a formule alternative per le riviste; nel Regno Unito alcune sperimentano periodicità trimestrali, quadrimestrali, addirittura semestrali.
Il successo in Italia
Nel nostro paese l’idea di affittare alcune stanze in condivisione o la seconda casa o il proprio appartamento per brevi periodi era già radicata nella cultura popolare. Internet è stato solo lo strumento per portare l’identità delle persone dall’offline all’online. E così mercato italiano è diventato per Airbnb il terzo al mondo, dietro a Stati Uniti e Francia. I dati aggiornati al primo giugno parlano di 150mila alloggi disponibili e 2.700.000 viaggiatori che dal 2008 hanno soggiornato con Airbnb.