Uno studio pubblicato su ‘Science Translational Medicine‘ apre speranze per lo sviluppo di nuove cure per combattere la sordità.
Un nuovo approccio terapeutico per combattere la sordità. Lo studio, finora attuato sui topi di laboratorio, apre una nuova strada alla lotta contro le disabilità uditive. Lo studio è stato pubblicato su “Science Translational Medicine” e dimostra come gli esperimenti effettuati sulle cavie di laboratorio, grazie ad un virus, abbiano corretto ed in alcuni casi addirittura ripristinato l’udito.
La causa genetica è infatti la principale causa della sordità. Su questo hanno lavorato un gruppo di ricercatori e scienziati svizzeri e statunitensi sviluppando un approccio terapeutico per sostituire geni mutanti associati .
L’équipe medica si è concentrata sui piccoli peli all’interno dell’orecchio. Convertono i suoni in segnali elettrici che possono essere interpretati dal cervello. Ma le mutazioni nel nostro DNA rendono questi peli incapaci di creare il segnale elettrico, impedendo alle persone di sentire. Il gruppo di ricerca ha dunque sviluppato un virus geneticamente modificato che ‘infetta’ le cellule ciliate e corregge l’errore.
Questo sistema è stato testato su topi “profondamente sordi, che non si sarebbero accorti della musica nemmeno a un concerto rock ad alto volume (115 decibel)”, spiegano nella loro relazione. L’iniezione del virus nelle orecchie ha portato a un “sostanziale miglioramento” dell’udito, anche se non a livelli normali: gli animali sono arrivati a sentire l’equivalente del rumore all’interno di una macchina in movimento (85 decibel). Le cavie hanno anche modificato il loro comportamento in risposta ai suoni durante lo studio, durato 60 giorni. Lo studio ha ‘riparato’ una mutazione in un gene chiamato Tmc1 o Beethoven , che sottende a circa il 6% dei casi di sordità familiare.
Il problema è che esistono più di 100 geni che sono stati collegati a questo disturbo, per questo gli scienziati autori dello studio sono prudenti: “Siamo cautamente ottimisti – dice Jeffrey Holt del Boston Children’s Hospital alla stampa – ma non vogliamo dare false speranze. Sarebbe prematuro dire che abbiamo trovato una cura. In un futuro non troppo lontano, però, il nostro potrebbe diventare un trattamento per la sordità genetica, quindi è un dato importante”.