Aumentano le malattie croniche che peggiorano la vita.
In aumento le malattie invalidanti. Secondo uno studio mondiale, si assiste a un aumento del 42.3% degli anni vissuti con disabilità. Al primo posto tra le patologie invalidanti il mal di schiena, al secondo la depressione. I miglioramenti delle condizioni di vita, nel cosiddetto Nord del Mondo, fanno si che viviamo più a lungo ma ci ammaliamo di più. E a peggiorare la qualità della vita, per lo meno nei paesi ad alto livello economico, non sono più le infezioni che un tempo erano capaci di uccidere in poco tempo, ma patologie cosiddette non comunicabili: malattie invalidanti e croniche la cui prevalenza è in aumento (sono inclusi anche i tumori).
Uno studio che ha coinvolto 700 ricercatori nel mondo
Lo studio pubblicato su The Lancet e coordinato da Theo Vos, dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington è alla base di questi dati. Alla ricerca, finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation e firmata da quasi 700 ricercatori, hanno partecipato anche gruppi italiani. Per capire com’è cambiato il quadro globale delle malattie acute e croniche tra il 1990 (anno del primo studio globale) e il 2013, sono state esaminate 301 malattie in 188 paesi. In generale, malattie infettive gravi quali AIDS e malaria hanno fatto registrare un calo significativo, specie dopo il 2005. Invece sono aumentate alcune malattie croniche e invalidanti che hanno causato nella popolazione mondiale un aumento del 42.3% degli anni vissuti con disabilità: dai 537 milioni del 1990 si è passati ai 765 milioni del 2013.
Il gruppo di ricerca italiano
Tra i gruppi italiani che hanno contribuito allo studio c’è quello di epidemiologia clinica e ricerca sui servizi sanitari dell’ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste, che ha raccolto dati sull’otite media che nel mondo fa registrare 709 milioni di casi, più di metà dei quali in bambini sotto i cinque anni. Il gruppo di ricerca è arrivato a concludere che molte persone oggi si ammalano di più malattie contemporaneamente. Nei paesi sviluppati, l’aumento di comorbidità è stato del 52%. Anche in Italia, dove pure si sono fatti progressi nella cura di malattie mortali, bisognerebbe iniziare a tener conto di questa situazione. Tra le cause principali di disabilità figurano ai primi posti delle malattie analizzate: il mal di schiena al primo posto, la depressione al secondo e le malattie respiratorie croniche all’ottavo. Il trend italiano è in linea con i dati mondiali per il mal di schiena, dato che circa 15 milioni di persone ne soffrono, buona parte delle quali è costretta ad assentarsi dal lavoro. Dallo studio emerge che una causa importante di disabilità è data anche dalla malattia di Alzheimer e dalle malattie polmonari ostruttive croniche causate dal fumo e dall’inquinamento atmosferico delle nostre città.