A La Pelanda la rassegna hi-tech del Romaeuropa Festival
Dal 10 Ottobre e fino al 6 Dicembre negli spazi de La Pelanda-MACRO (Piazza Orazio Giustiniani 4 Roma) si svolge Digitalife: LUMINARIA, rassegna dedicata alle connessioni fra le nuove tecnologie e i linguaggi artistici contemporanei.
Una mostra che rappresenta la sezione hi-tech del Romaeuropa Festival, festival delle arti varie prodotto dalla Fondazione Romaeuropa con il sostegno di Regione Lazio, Assessorato Cultura e Sport di Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Acea.
Nell’ Anno Internazionale della Luce, Digitalife esplora l’utilizzo della luce attraverso le arti sperimentali, ludiche, interattive, capaci di produrre immagini e paesaggi, con 11 opere in plexiglass che trasformano lo spazio espositivo in una vera e propria scatola nera plasmata e disegnata dalla materia luminosa.
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Fondamentale è la collaborazione con Elektra–Festival D’Arte Digitale di Montréal (Quèbec), il patrocinio della Direzione generale Arte e architettura contemporanee e periferie urbane–MiBACT, il partenariato con Le Fresnoy–Studio national des arts contemporains e la media partnership con RAI Radio2.
Romaeuropa Festival e Digitalife offrono un calendario di concerti ed eventi che si affiancano al percorso espositivo: dalle sperimentazioni visive e musicali di The Italian New Wave, il progetto del prestigioso festival torinese CLUBTO CLUB dedicato alla nuova musica elettronica, all’affascinante concerto per luci TheEnlightenment di Quiet Ensemble.
Per il programma vedere sul catalogo digitale della manifestazione.
La rassegna digitale
Dal 10 Ottobre, per la prima volta a Roma Digitalife ha ospitato l’ IMDA, Il Mercato Internazionale per le Arti Digitali che dal 2007 si svolge a Montréal, ed una maratona digitale.
L’associazione no-profit FabLab Roma Makers e il BASF Italia, in occasione della presentazione agli Istituti tecnici e Scientifici di Roma e del Lazio del progetto ChimicaMente–Smart Making: piccole idee per grandi soluzioni volto a diffondere la cultura della fabbricazione digitale, offrirà l’occasione per svelare tecnologie e backstage delle opere esposte.
Infine, il progetto blind.wiki: la mappa di ciò che non si vede di Antoni Abad, realizzato in collaborazione con La Sapienza – Università di Roma, che dà vita a una comunità interattiva basata sull’utilizzo di smartphone che invita le persone non vedenti e ipovedenti a condividere le esperienze e le difficoltà della loro vita quotidiana, che ha come risultato un’inedita cartografia pubblica sensoriale disegnata dalla prospettiva dei non vedenti e di cui può beneficiare anche il resto della società.