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Decreto "appropriatezza" in sanità

Istituto Superiore della Sanità
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Limitazioni alle prescrizioni degli esami: interviene la Fimmg.

Il “Decreto Appropriatezza” in sanità rischia di indebolire il ruolo medico, questa l’opinione del vicesegretario nazionale della Fimmg Pier Luigi Bartoletti sull’aumento (da 180 a 208) delle prestazioni specialistiche a prescrizione limitata. Il recente Decreto sulla appropriatezza ” è il solito esempio di come nel nostro Paese si riescano a coniugare le buone azioni con gli strumenti sbagliati” dice il vicesegretario alla stampa. Nel decreto sono anche previste sanzioni ai medici che non si adeguano. Nel nostro Paese c’è un’offerta di TAC, risonanze ed alta diagnostica, assolutamente eccessiva rispetto agli standard di programmazione sanitaria. Non bisogna quindi stupirsi che ve ne sia un uso esagerato. Partendo dal presupposto che nessun medico prescrive dolosamente esami inutili per il proprio paziente – dice Bartoletti a Quotidiano Sanità-  c’è da dire che magari accade per eccesso di zelo, in qualche caso superficialità, in altri poca capacità nel relazionarsi col paziente, che giustamente pretende il massimo per la propria salute, ma se il massimo non è necessario, in medicina certe volte può anche essere dannoso. Se non si interviene sulla programmazione sanitaria, un provvedimento come il Decreto appropriatezza non può fare altro che spostare la spesa inappropriata dalle tasche del sistema pubblico alle tasche dei cittadini. Anche in altri paesi, vedi Regno Unito, si è affrontato il problema dell’appropriatezza. Ma lì i dati di programmazione sanitaria sono rispettati: un reparto di emodinamica, per esempio, si apre solo se c’è un bacino di riferimento di almeno mezzo milione di abitanti. Qui da noi, invece, in alcune realtà, per usare un eufemismo, si è “largheggiato”.

Le prestazioni considerate non appropriate

Salgono a 208 le prestazioni sanitarie “sotto osservazione”, rispetto alle 180 indicate i primi di agosto, per garantire l’appropriatezza delle cure e lo stop agli esami inutili. Il quotidiano La Repubblica ha pubblicato l’elenco. Vanno dagli esami di laboratorio, ai test genetici e allergici per arrivare fino a risonanze magnetiche e tac. Il Ministero della Salute ha completato l’elenco degli esami a maggior rischio di “inappropriatezza”. Quelli cioè che non sono sempre ritenuti necessari. La lista è stata  presentata ai sindacati dei medici che potranno anche essere sanzionati nel caso di “abuso” nelle prescrizioni. I medici hanno avuto solo due giorni per fare le loro osservazioni prima che il testo finisca davanti al Consiglio Superiore della Sanità e poi passi all’approvazione. Se il documento non subirà modifiche, allora diventerà più difficile per i cittadini accedere a tutta una serie di prestazioni sanitarie.

 

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