I lavoratori protestano per il mancato rispetto degli accordi da parte della società che oggi gestisce i servizi al nostro posto
Ci risiamo con le beffe ai danni del lavoratori. La GPI, subentrata a noi nella gestione del Cup de L‘Aquila con una vicenda che ha ancora tratti oscuri, come al solito promette ma non mantiene. Nei giorni scorsi un sit in di protesta nel piazzale del Centro unico prenotazioni dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, ha visto protagonisti 32 lavoratori del cup in occasione dello sciopero, indetto dalle sigle sindacali di Ugl e Uil Flp.
Uno sciopero che ha comportato lunghe file agli sportelli nella tarda mattinata con circa 150 persone in attesa di prenotare visite ed esami. Un danno per i lavoratori e per tutti i cittadini che pagano disagi.
Nel giorno della protesta è ufficiale il muro contro muro tra i lavoratori aquilani che chiedono di essere stabilizzati nella sede del capoluogo, evitando così le trasferte in tutta la provincia, e la Gpi, l’azienda che gestisce il servizio, che lo scorso 8 ottobre in una comunicazione “ha annunciato ai dipendenti una diminuzione delle ore di lavoro e paventato l’ipotesi di stabilizzarli in sedi diverse da quella del San Salvatore”, ha denunciato il segretario generale di Ugl.
“Un’iniziativa, quella Gpi, del tutto arbitraria e che non è stata concertata con i lavoratori né con le parti sociali verso i quali ha dimostrato disprezzo – sottolinea la sindacalista – Chiediamo al manager Giancarlo Silveri di adoperare una scelta forte e cioè la rimozione di questa azienda dal servizio”.
Agli sportelli del cup e al centralino in realtà è il caos da oltre un mese: i cittadini hanno infatti più volte denunciato lunghe file per la prenotazione di visite e ticket e molti minuti di attesa per le prenotazioni telefoniche che spesso non vanno a buon fine.
Nella mail indirizzata ai lavoratori dalla Gpi si legge che “nell’ottica di un riassetto organizzativo della commessa – precisa la Vespa – riteniamo di procedere inizialmente a raccogliere eventuali richieste di riduzione volontaria delle ore di lavoro contrattuale rispetto a quanto oggi contrattualizzato. Inoltre si parla di una assegnazione ad uno in particolare dei luoghi di lavoro ove è dislocata l’unità produttiva”.
“Nel bando di gara non si parla da nessuna parte della riduzione di orari di lavoro – conclude la Vespa – Lo sciopero andrà avanti con altre iniziative se non avremo risposte ci prendiamo una settimana di tempo e poi ripartiremo con nuove forme di protesta”.
La vertenza tra Gpi e i sindacati è imperniata soprattutto sulle trasferte non retribuite dei lavoratori aquilani che ogni settimana prendono servizio a rotazione tra le sedi dell’Aquila, Pescina, Avezzano, Monte Velino e Sulmona. “I lavoratori sono costretti a spendere anche 500 euro al mese su uno stipendio di 900″ spiegano i sindacati”, che richiedono di far tornare i dipendenti aquilani alla postazione fissa del capoluogo, come avveniva prima di giugno.
In vista della gara CUP regionale sarà proprio vero che una società vincitrice vale un’altra e nulla cambierebbe per i lavoratori impiegati? Pensiamoci, e pensiamo al valore aggiunto di lavorare in una impresa sociale dove i sacrifici, così come i momenti positivi (i lavoratori “anziani” in cooperativa ricorderanno i tempi in cui la cooperativa, in avanzo di bilancio, dava mensilità aggiuntive) vengono realmente condivisi.