Nuove frontiere di cura per la Malattia di Parkinson?
Nuove terapie per il Parkinson e per i Disordini del movimento. Le novità sono state illustrate al Congresso dell’Accademia Limpe-Dismov. Dalla farmacologia alla neuromodulazione, dagli innovativi device per la neuroriabilitazione alle strategie fisioterapiche della danza e del ritmo musicale, l’Accademia ha fatto il punto sulle novità scientifiche in occasione del primo Congresso nazionale a Torino. “La Malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento sono in costante aumento – afferma Alfredo Berardelli, Presidente dell’Accademia Limpe-Dismov e Professore Ordinario di Neurologia presso l’Università La Sapienza di Roma – soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione. A oggi, non è disponibile una cura definitiva per queste patologie, ma la ricerca scientifica in campo neurologico sta facendo registrare enormi progressi grazie ai quali è possibile restituire ai pazienti quell’autonomia sociale che garantisce loro una buona qualità di vita”.
Un pò di cifre sulla patologia
Sono quasi 20.000 le persone colpite da parkinsonismi atipici, disordini del movimento solo in parte simili alla Malattia di Parkinson, patologia che in Italia affligge oltre 240.000 persone, non solo anziani. Un paziente su 4 ha meno di 50 anni e 1 su 10 meno di 40; nei giovani la malattia ha decorso più veloce e aggressività maggiore. Tra i più comuni disordini del movimento troviamo il Tremore Essenziale, molto più frequente del Parkinson, con cui è confuso nel 30-50% dei casi, caratterizzato unicamente dalla presenza di tremore con caratteristiche diverse dal tremore della Malattia di Parkinson. Su questo versante troviamo inoltre le Distonie, movimenti involontari che possono colpire parti diverse del corpo e che determinano un elevato grado di invalidità.
Le principali novità
Un nuovo principio attivo, appena commercializzato in Europa, secondo quanto riporta l’Accademia Limpe-Dismov sembrerebbe poter risolvere il problema delle complicanze motorie dovute all’uso prolungato e a dosi sempre maggiori del farmaco di riferimento, la levodopa. Negli anni Ottanta la Deep Brain Stimulation (Dbs) aveva rivoluzionato il trattamento terapeutico della Malattia di Parkinson nei pazienti farmacoresistenti, tramite l’impianto di un elettrodo che fornisce micro-impulsi elettrici; è stato poi visto, però, che i benefici vanno a diminuire per un processo di assuefazione. Fondamentale nella Malattia di Parkinson è il mantenimento di un costante livello di farmaco, dapprima praticato attraverso l’infusione intraduodenale. La tecnologia in supporto dei pazienti affetti da Malattia di Parkinson, che subiscono un’alterazione della percezione corporea, con conseguenti disturbi di postura, equilibrio e aumentato rischio di cadute. Le strategie di fisioterapia basate sull’esercizio e su informazioni visive o sonore possono migliorare il modo di camminare e rappresentano, in generale, un’importante misura riabilitativa.