Internet e comunicazione: diminuisce l'utilizzo dei Meme

Meme e viralità su internet
Meme e viralità su internet

Meme e viralità.

Internet e comunicazione, sta diminuendo l’utilizzo dei Meme. Ma cosa sono questi “oggetti comunicativi“? Ne abbiamo parlato su Sociale.it  C’è un oggetto, che molti credono sia nato in Internet, e che rappresenta insieme sia la potenza che il mistero di quella che viene chiamata “viralità“. Questo fenomeno sono i “meme”. I contenuti si diffondono in rete non solo attraverso le parole, ma anche in un’altra forma. Partiamo dalla definizione: il meme è contenuto, o un’idea che viaggia di persona in persona ed evolve lungo il suo percorso». A volte sono frasi realmente pronunciate da un personaggio noto che però, inserite in una vignetta, possono dare adito a diverse interpretazioni e iniziare a viaggiare in rete. Ma l’origine del termine è tutt’altro che nuova e risiede in serissimi studi che nulla hanno a che vedere con la leggerezza e l’ilarità che spesso popola la rete. E’ infatti  stato coniato dallo scienziato Richard Dawkins in un libro del 1976, “Il gene egoista”, e aveva un significato diverso. Secondo il biologo, gli esseri umani (come tutti gli altri esseri viventi) sono semplicemente  “macchine per la sopravvivenza” dei geni, progettate e architettate per consentire lo la conservazione e lo sviluppo dei geni e  la creazione di macchine sempre più efficaci per conservare e sviluppare i geni. Questo secondo Dawikins permette di spiegare il comportamento evolutivo degli esseri viventi, ma non necessariamente quello delle culture. Per spiegare in modo semplice cosa siano, sono quelle immagini che spesso vediamo condivise, o che magari abbiamo più volte condiviso, riportanti un testo a corredo, a volte ironico, generalmente adattato alla situazione sulla quale si vuole ironizzare. Spesso personaggi famosi o famigerati diventano la “faccia” di questi meme, diventando il paradigma di un certo tipo di ironia.

Cosa è virale?

Queste immagini sono tra i fenomeni virali più diffusi e spesso consacrano la viralità di un certo fenomeno d’attualità, e di fatto sono diventati il linguaggio delle discussioni online. E’ stato lo scrittore Burroughs uno degli ispiratori della viralità, a sua insaputa: «la mia teoria di base è che la parola scritta fu letteralmente un virus che ha reso possibile la parola parlata». Che il linguaggio sia un virus ce lo dice nel saggio “The Electronic Revolution”, e se ci pensiamo ne ha tutte le caratteristiche, tra le quali la più importante è la capacità di mutare e di adattarsi. Quindi di sopravvivere. Qualche anno dopo l’antropologo Dawkins rielabora il concetto e definisce il “meme” vero e proprio: la singola unità di conoscenza capace di autoreplicarsi, di avere una spinta evolutiva autonoma che ne favorisce la diffusione in replica. Aiuta la comprensione pensare a “meme” in francese. Les mêmes, gli uguali. Gli esperti ora dicono che la ricerca della viralità a tutti i costi ha prodotto una carenza di spinta creativa perché è sempre più necessario individuare bene, cosa si vuole veicolare. Prima che questo diventi un boomerang.