Il progetto internazionale di educazione allo sviluppo “Challenging the crisis” ha lo scopo di coinvolgere in più Paesi i giovani nelle politiche internazionali di sviluppo sostenibile contro l’austerità
Come contribuisce l’interazione tra diseguaglianze locali e globali e ad amplificare le conseguenze della crisi economica a livello territoriale e planetario? Per dare una risposta a questa domanda è nato il progetto “Challenging the Crisis” (Sfidare la crisi) promosso, con il sostegno della Commissione Europea, dall’organizzazione irlandese Idea, Irish Development Education Association, cui partecipano per l’Italia il Cipsi, Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà, e Fcre, Fondazione Culturale Responsabilità Etica. Completano il partenariato i Greci di Fair Trade Hellas, i portoghesi di Imvf, Instituto Marquês del Valle Flôr, gli sloveni di Sloga, Slovenian NGDO Platform for Development Cooperation and Humanitarian Aid, e gli spagnoli di EsF, Economistas sin Fronteras. Si tratta di una rete di organizzazioni impegnate nella cooperazione o nella promozione di modelli di sviluppo sostenibile di Paesi europei duramente colpiti dalla crisi, perché, ovviamente, osservare la crisi dal punto di vista di una singola comunità e di una singola area geografica senza potersi confrontare con un contesto più ampio difficilmente può offrire delle risposte concrete e complete, anche in termini di azioni positive per cambiare la situazione ad ogni livello, utili a combattere la crisi. La spiegazione del progetto e dei concetti di economia sociale e partecipata contro la crisi è ben spiegato in un video di animazione anche in versione in lingua italiana.
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Challenging the crisis, il video che spiega il significa di economia sociale e partecipata
Una petizione per cambiare le politiche economiche in senso solidale
Lo scopo del progetto, che ha lanciato anche una petizione per inserire nelle politiche internazionali e degli stati l’economia sociale epartecipata (SSE), è creare consapevolezza e sostegno alle politiche di sviluppo sostenibile, in una visione anticiclica e nonostante le misure di austerity che colpiscono i paesi di provenienza, creando consapevolezza e dotando i cittadini dell’UE di strumenti culturali funzionali a riverberare queste esperienze di sviluppo a livello globale con gli obiettivi di:
- Influenzare le politiche a livello nazionale ed Europeo
- Produrre un cambiamento nell’approccio all’impegno pubblico delle ONG e delle organizzazioni della società civile che si occupano di sviluppo.
- Attraverso l’incontro di giovani, si prevede che la riflessione sulla giustizia globale dimostrerà il valore di una risposta unitaria alla presente crisi finanziaria e ci ricoinvolgerà nell’idea di una comunità europea che utilizza la solidarietà per rispondere alle prossime sfide globali.